Pd, i renziani: subito assemblee aperte

Randi: velocizzare la politica e sentire la popolazione. Piccinotti: «Il partito si zavorra da solo, bene il dialogo coi cittadini»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Il sunto? Sta nella frase del premier all’indomani del voto dei ballottaggi alle amministrative. «Dove non abbiamo creato cambiamento, abbiamo perso», così il leader del Pd. Ed i renziani altoatesini - quelli della mozione Renzi alle ultime primarie per la segreteria nazionale - escono allo scoperto e lanciano le assemblee aperte a tutti. «A partire già da fine mese», sottolinea Mauro Randi. Stare fermi significa andare indietro.

Il Pd deve aprirsi. Non si può continuare con «la politica dell’atollo», dicono i renziani. Ovvero il potere in mano a pochi e le decisioni prese soltanto in vertici ristretti. Ed ancora. «L’assemblea provinciale, luogo deputato alla discussione, non lo è quasi mai». Eppure i temi su cui i democratici potrebbero - ed i renziani vorrebbero - dire la loro sono tanti. «E sono sicuro che anche i cittadini abbiano le idee chiare e proposte da fare, su tutta una serie di questioni», ancora Randi. Il partito come pensatoio. In modo da evitare, come afferma Ilaria Piccinotti che «il Pd altoatesino si zavorri da solo». Perché «il correntismo è molto forte», ancora la componente dell’assemblea nazionale dei democratici, che vanta al sua attivo il discorso dal palco della Leopolda il 29 ottobre 2011, uno degli eventi clou nella costruzione del movimento renziano. L’unica altoatesina presente in quell’occasione. «Non sono pessimista, le premesse ci sono, basta che finisca il gioco delle correnti e si remi tutti nella stessa direzione», così Piccinotti.

Sembra, quella in casa Pd, una corsa alla partecipazione. Uwe Staffler propone una Leopolda in salsa altoatesina da farsi in autunno, la segretaria Liliana Di Fede pensa agli Stati generali. Sempre passata l’estate. I renziani, invece, vogliono parlare subito di contenuti: prima ancora che luglio ed agosto si portino i bolzanini lontano dalla città.

«Saranno occasioni di apertura del partito anche in un’ottica di rilettura del recente voto alle europee: cerchiamo un rapporto più profondo con le migliaia di cittadini che hanno votato il Pd: il partito può dare qualcosa agli altoatesini e viceversa», spiega Mauro Randi. Niente accuse alle altre aree del Pd, ma un modo per dialogare con i cittadini. «Perchè la vera sfida non sono le persone, ma i risultati che deve ottenere la politica per la comunità. E visto che tutto è ormai più veloce, i cambiamenti sociali in primo luogo, anche l’azione dei politici deve adeguarsi su tutti gli argomenti che arrivano di volta in volta in agenda», evidenzia il presidente del Pd altoatesino. Insomma il Partito democratico vuole dire la sua - mettendosi in contatto con la popolazione e uscendo dai soliti schemi delle stanze di piazza Domenicani.

«Mi auguro che l’iniziativa della mozione Renzi non sia contro qualcuno, ma per qualcosa», sottolinea Piccinotti. «In assemblea provinciale abbiamo cercato di fare sintesi con le posizioni mie, di Liliana Di Fede e Luisa Gnecchi. Ma aldilà delle alchimie di partito, penso sia fondamentale risolvere i problemi. Perché non ampliare il dibattito interno al Pd con l’apporto dagli esterni, anche magari semplicemente per spiegare cosa intende fare il partito su questo o quel tema. E non mancano gli argomenti: dalla sanità al futuro dell’area tra la stazione Fs e via Alto Adige», continua Randi. Ed ancora il welfare con le difficoltà di alcuni ceti sociali e il ruolo del capoluogo. Programmi ed atti concreti.

Il dibattito nel Pd è avviato. «Cambiamento vuol dire solo rinnovo della classe dirigente del Pd o rispondere con una politica chiara ed innovativa alle richieste che ci vengono poste ogni giorno dalla società civile?» La domanda è di Maria Chiara Pasquali. Altra area rispetto a quella di Randi. «Qui da noi siamo così pochi che faremmo bene ad aprire la porta a chi è interessato a camminare insieme ed infoltire e rafforzare il gruppo», le risponde Staffler sul suo profilo Facebook.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità