le trattative 

Pd, si cercano alleati tra sinistra e Verdi

BOLZANO. Il Pd ha paura che Movimento 5 Stelle e Lega alle provinciali facciano il bis del successo delle politiche. Si cercano alleati per proporre una visione politica diversa e scongiurare...



BOLZANO. Il Pd ha paura che Movimento 5 Stelle e Lega alle provinciali facciano il bis del successo delle politiche. Si cercano alleati per proporre una visione politica diversa e scongiurare possibili ribaltoni in giunta. L’assemblea del Pd ha discusso ieri i primi passi per le elezioni di ottobre. Il segretario Alessandro Huber conferma la linea annunciata nei giorni scorsi: «Vogliamo parlare con la sinistra, i Verdi, le civiche». In base alle risposte, si capirà se esiste la possibilità addirittura di una lista unica, se lo spazio di manovra sarà sui temi, con liste distinte, o neppure quello. Huber preparerà una scaletta di temi e incontri. La linea è di spingere sull’acceleratore su alcuni fronti, come la scuola, per smarcarsi dall’accusa di partito schiacciato sulla Svp. Pare ormai scontato che si andrà a una testa di lista. Christian Tommasini non avrebbe intenzione di fare una guerra (perdente) per essere il capolista unico.

ACCORDO SUI CONTI. Intanto il tesoriere Pietro Calò sta lavorando per mettere in sicurezza i conti. La situazione si è aggravata con l’uscita del gruppo Bizzo, che non versa più i contributi. Calò sta verificando se è possibile una azione di recupero della morosità, anche nel caso dei fuoriusciti. Calò ha anche chiuso l’accordo con i deputati Gianclaudio Bressa e Maria Elena Boschi: verseranno a Bolzano una parte della quota dovuta al partito. Dovrebbe andare in porto la richiesta di mutuo da 100 mila euro per sistemare le posizioni dei dipendenti. Una decina di esponenti firmeranno le fideiussioni. Prime surroghe dei fuoriusciti in assemblea: entrano Nirvana Pedrazza, Elio Dell’Antonio, Ivo Planötscher e Nicola Pesante. (fr.g.)

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