Bolzano

Per le Caserme Huber vicina la cessione alla Provincia 

L’areale di Viale Druso verrebbe poi destinato alla realizzazione di alloggi per rispondere alla cronica domanda di case a prezzi calmierati. Interessate le coop



BOLZANO. Sta arrivando al dunque la trattativa Stato-Provincia sulle aree militari. Secondo questo schema: alloggi per i dipendenti delle forze armate costruiti da palazzo Widmann in cambio di lotti della Difesa con evidenti finalità urbanistiche. L’appuntamento decisivo è fissato tra poche settimane, a maggio, visto, ed è qui la notizia, che il rapporto “pari a zero”, dunque il perfetto equilibrio tra il dare e l’avere per i due enti, è praticamente raggiunto.

«Anzi, con un margine di credito ancora per noi» rivelano negli uffici provinciali. L’altra novità è che il Comune ha chiesto di inserire del computo dell’«avere» per il nostro territorio, anche il tennis della Casa del Soldato, attuale circolo di presidio in viale Druso e la zona sportiva di via Resia. La ragione? «Il bando emesso dal ministero per l’affidamento in gestione degli impianti sportivi - chiarisce il sindaco Renzo Caramaschi - sta andando per le lunghe, nonostante la nostra Seab abbia fatto una proposta che noi giudichiamo interessante. E dunque se il lotto entrasse nel monte terreni da cedere alla Provincia, la città ne trarrebbe vantaggio immediato».

Nella trattativa sono inserite molte caserme che l’Esercito non intende più utilizzare, ubicate dalla Pusteria alla Bassa Atesina all’Oltradige. Ma l’interesse di Bolzano, ed è su questo piano che si sono sentiti a lungo municipio e palazzo Widmann, è mirato in particolare sulle caserme Vittorio Veneto e Huber. Soprattutto quest’ultima è già presa in esame all’interno di uno scenario che vede quel quadrante da tempo inserito in un progetto di riqualificazione costruttiva. E che comprende, tra l’altro anche la zona artigianale, ormai “mista” a metà di via Druso. Del cui futuro si discute da almeno quattro consiliature.

In particolare la Huber possiede un’area molto funzionale ad una visione di sviluppo integrato con la zona di espansione Druso est e ovest e dunque i “prati di Gries” che sono stati oggetto negli anni di una riconversione virtuosa dentro contesti immobiliari di natura sia pubblica che privata con anche inserimenti delle forze cooperative. Insomma Bolzano ci sta contando . «È possibile immaginare progetti urbanistici nella parte sud di via Druso, intorno all’area della caserma - avevano detto nei giorni scorsi in Comune - già intorno al 2024-25».

Dunque prospettando una cessione in tempo utile delle aree militari interessate. Ad una cornice di espansione urbana di quel quadrante sta pensando anche il mondo cooperativo: «Con il riuso della zona artigianale di via Druso, previa trattativa con le aziende ancora presenti, in aggiunta al grande spazio delle Huber - dice Andrea Grata di CoperDolomiti - si risponderebbe in modo quasi risolutivo al grande fabbisogno di alloggi del capoluogo».

Che è previsto in drammatica crescita nel prossimo decennio. E che non troverebbe conforto a medio termine, come invece si poteva prevedere solo qualche anno fa dentro il più vasto scenario progettuale dell’Areale, che si sta allontanando di mese in mese. P.CA.













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