BOLZANO

Pestaggio di Casapound per «Bella ciao» a Bolzano. L’accusa è di lesioni gravi

È stato definito il capo d’imputazione per Davide Brancaglion di CasaPound Lo studente aggredito (rischiò conseguenze all’occhio destro) guarì in un mese


di Mario Bertoldi


BOLZANO. E’ stato messo a punto il capo d’imputazione che porterà davanti al giudice, per citazione diretta, l’ex consigliere di circoscrizione di CasaPound Davide Brancaglion, accusato di aver aggredito e malmenato il 13 gennaio dello scorso anno uno studente di 17 anni del liceo classico che era passato davanti alla sede del movimento, in via Cesare Battisti, ascoltando dal proprio telefonino una versione rock di «Bella Ciao», la canzone simbolo della resistenza antifascista.

Già nella primavera dello scorso anno la Procura della Repubblica aveva notificato l’ avviso di conclusione indagine che prelude alla citazione diretta davanti al tribunale monocratico dello stesso Brancaglion.

Ora a distanza di oltre un anno è stato messo a punto il capo d’imputazione anche sulla base della definitiva valutazione delle lesioni riportate dallo studente che, come si ricorderà, era rimasto ferito in maniera seria ad un occhio. Per fortuna la ferita non avrà conseguenze di carattere permanente. Lo studente è infatti perfettamente guarito e al momento non ha evidenziato neppure conseguenze di carattere psicologico per la brutta avventura. Da quello che si evince dagli atti del procedimento, il ragazzo aveva però rimediato la frattura della cavità ossea dell’occhio destro, provocato da un pugno che lo aveva colto in pieno viso.

Solo nei prossimi mesi la famiglia, che si era rivolta all’avvocatessa Maria Carmela Carriere per tutelare i propri diritti, deciderà se costituirsi parte civile. E’ probabile che lo faccia, anche perchè sino ad oggi da parte dell’imputato non c’è stato alcun tentativo di avviare una trattativa di carattere risarcitorio. Davide Brancaglion dovrà rispondere di lesioni personali gravi. Le ferite riportate dal ragazzo, infatti, sono guarite in trenta giorni, dieci in più del limite dei venti giorni previsti dal nostro codice per far scattare l’aggravante.

Oltre alle lesioni, l’esponente di CasaPound dovrà rispondere anche di minacce . Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’ex consigliere di circoscrizione (che non ha mai ammesso proprie responsabilità sull’accaduto) avrebbe anche minacciato lo studente di proseguire il pestaggio urlandogli: »Ne vuoi ancora?»

Per il processo i tempi si preannunciano lunghi. I procedimenti per citazione diretta (quelli cioè riguardanti reati considerati meno gravi per i quali non è previsto il filtro del giudice delle indagini preliminari) sono molti e l’arretrato con cui deve fare i conti il tribunale di Bolzano è rilevante , anche se sempre inferiore rispetto ad altre città.

Il processo a carico di Davide Brancaglion, dunque, non verrà fissato prima dell’anno prossimo. Gli avvocati difensori Federico Fava e Miki Eritale per il momento non hanno ancora messo a punto una strategia difensiva. Brancaglion non ha mai rilasciato affermazioni sull’accaduto e l'imputazione messa a punto dal pubblico ministero non fa riferimento a moventi di carattere politico. Anche l'avvocatessa Maria Carmela Carriere (come rappresentante della parte lesa) ebbe a confermare che non vi sarebbe stato alcuno scontro verbale di carattere politico negli attimi precedenti l'aggressione.













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