BOLZANO

Piazza Erbe, il Comune minaccia il “coprifuoco” a Bolzano

Vertice tra vicesindaco e bar. Stop a sporcizia e disordini o chiusura alle 23. Allo studio il Daspo per i facinorosi


di Alan Conti


BOLZANO. Un muro contro muro su piazza Erbe. Comune contro esercenti.

Movida in piazza Erbe, i baristi pagano i vigilantes Il progetto costa 25mila euro, chiesto anche un contributo al Comune I residenti, esasperati dagli schiamazzi, hanno chiesto un coprifuoco alle 23

Ammorbidito nei toni, ma durissimo nei concetti. L’altra sera il vicesindaco di Bolzano Christoph Baur ha preso parte ad un incontro con i gestori dei locali e la polizia municipale per analizzare le criticità legate alla sicurezza della piazza. La prima preoccupazione dell’amministrazione, in realtà, è di tutelare i residenti in una zona storicamente cara all’Svp. Non si vuole dare la sensazione di un Comune incapace di gestire la città. Nuovo decreto sicurezza alla mano, Baur ha lasciato intendere che o cambiano le condizioni oppure si passerà alla “chiusura” della piazza alle 23. Significa obbligo di serrande abbassate. «Ci ha proposto l’esempio del “Triangolo delle Bermuda”, la zona della movida di Vienna - spiega Silvia Scrascia dell’enoteca Banco 11 - dove tutti gli avventori rientrerebbero ordinatamente nei locali prima di mezzanotte. Ha aggiunto che non siamo così diversi dall’Austria». Neppure così simili considerando che, per esempio, nei bar austriaci si può fumare all’interno. Il Comune, infine, sta anche pensando all’ordinanza di divieto all’ingresso in piazza per i singoli facinorosi. Sul modello dei Daspo per i tifosi violenti.

Gli esercenti hanno incassato la determinazione del vicesindaco, ma non ci stanno a passare per capri espiatori. «Non accettiamo che tutte le responsabilità siano addossate ai gestori» tuona Pietro Perez, responsabile di piazza Erbe per l’Unione Commercio. «Se scelgono la linea dura allora ci forniscano un presidio fisso delle forze dell’ordine durante l’orario serale. Noi siamo pronti a fare delle proposte: auspichiamo, per esempio, un divieto di vendita delle bottiglie di alcolici dopo le 21 per i piccoli esercizi. Sarebbe bello pensare, infine, ad un meccanismo premiante per i locali virtuosi. Chi si comporta bene potrebbe organizzare dei concerti. Oggi è vietato». Sembra naufragare, invece, il progetto dei vigilantes. «Non possono essere solo gli esercenti a pagarli - interviene il direttore di Confesercenti Mirco Benetello - quando il problema è della comunità. Va detto che quasi tutti i gestori hanno moltissimi anni di esperienza: non sono dei pivelli, ma persone responsabili». Ancora più netto il giudizio degli esercenti sul servizio di security affidato alla ditta Sts Security. «In riunione c’era chi si lamentava perché i vigilantes in divisa non potevano fare nulla. Stavano a chiacchierare con le ragazze e quando dovevano intervenire non avevano la facoltà per farlo» riprende Scrascia. «Piuttosto abbiamo chiesto all’amministrazione di aumentare il numero dei bidoni sulla piazza. Anche in questo caso ci hanno risposto picche. Niente da fare». Mancherebbe, insomma, il tassello fondamentale della collaborazione. «Ricordiamoci - continua Benetello - che a creare disordini in piazza Erbe è una minoranza delle persone. Un piccolo gruppo contro cui è difficile essere efficaci». Chiusura con Diego Bernardi, titolare di Hopfen: «Sono fiducioso. Ci incontreremo e troveremo delle soluzioni».

 













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