Pius Leitner, è sua la leadership più forte. E il centrodestra "celebra" i partitini ad personam

L’analisi (incrociata) dei dati scaturiti dalle ultime elezioni dice molte cose. Dalla propensione tutta "tedesca" all'uso delle preferenze alla spersonalizzazione del Movimento 5 Stelle. E la Svp non è solo Kompatscher



BOLZANO. L'utilizzo delle preferenze è molto più diffuso tra gli elettori dei partiti di lingua tedesca rispetto a quelli italiani; Pius Leitner ei Freiheitlichen vanta la palma della leadership più consolidata rispetto al proprio partito; la Volkspartei conferma una forte ramificazione territoriale; gli elettori del Movimento 5 Stelle non esprimono preferenze, o quasi.

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Sono queste alcune delle tendenze che emergono dal raffronto tra i voti di lista e quelli di preferenza, alle elezioni provinciali da poco concluse. Mentre si discute della futura giunta Kompatscher e infuria il dibattito su come rilanciare il centrodestra a partire dalle sue macerie, alcuni dati possono risultare interessanti a capire cosa sia successo. Vediamo la tabella qui sotto:

Innanzitutto, la percentuale di preferenze espresse rispetto al potenziale, ovvero i voti di lista moltiplicati per quattro. Risulta che 7,3 elettori Svp su 10 si sono avvalsi delle preferenze, e che molti di loro ne hanno espresse quattro, il massimo consentito dalla legge. Arno Kompatscher ha collezionato il 61,8 per cento delle preferenze, ma la lista della Svp ha dimostrato la sua capillarità territoriale, oltre che la capacità di molti dei suoi candidati di raccogliere consensi sul piano personale.

Il successo personale di Kompatscher VIDEO è evidenziato dal raffronto con l'esito elettorale personale di Luis Durnwalder cinque anni prima:

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L'utilizzo del voto di preferenza è nettamente superiore tra gli elettori di lingua tedesca che tra quelli di lingua italiana. Emerge che la leadership più forte rispetto al proprio partito ha interessato i due partiti della destra tedesca: Pius Leitner ed Eva Klotz VIDEO non sono affatto stati messi in “difficoltà” dai rispettivi luogotenenti, vale a dire Ulli Mair e Sven Knoll. Leitner infatti raccoglie il 71,38% delle preferenze della sua lista, seguito dalla Klotz con il 62,87% e da Kompatscher con il 61,80% - e una cifra stratosferica di oltre 81 mila preferenze.

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Nel grafico qui sotto, la percentuale del gradimento del capolista è raffrontata rispetto ai voti di lista. Esempio: se Kompatscher fosse stato votato da tutti gli elettori Svp, avrebbe ottenuto al massimo gli stessi voti della lista, ovvero 131.236. Avendone raccolti 81.107, è stato votato dal 61,8 per cento degli elettori Svp.

 

Il raffronto legato ai partiti della destra italiana dice sostanzialmente due cose. La prima: la frammentazione ha creato partiti (o movimenti) a forte guida, dove alle spalle del leader resta ben poco. La seconda: l'operazione-Artioli ha scompaginato l'elettorato tradizionale del Pdl,o meglio di ciò che ne resta in Alto Adige. Urzì (Alto Adige nel Cuore) calamita il 57,7 per cento delle preferenze del suo movimento; Seppi (Unitalia) il 49,7 per cento; Minniti (La Destra) il 45,8 per cento, Artioli (Forza Alto Adige) appena il 28,9 per cento. Forti leadership, certo. Ma anche la dimostrazione del partito ad personam, con gli altri candidati che faticano anche solo a fare i “portatori d'acqua”. Tanto che Urzì è stato eletto d'un soffio, mentre Seppi e Minniti sono rimasti fuori.

Il grafico qui sotto moltiplica per quattro (tante erano le preferenze a disposizione) i voti di lista, per fornire il volume massimo di preferenze esprimibili. In casa Svp, i 131.236 voti di lista moltiplicati per quattro danno 524.944 preferenze. Le preferenze totali a favore di tutti i candidati (capolista compreso) sono state 385.312 con una percentuale pari al 73,40 per cento.

Sul fronte dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba VIDEO è stato l'italiano più votato con oltre ottomila preferenze, ma inserito com'era in una lista interetnica e forte – ha conquistato tre consiglieri – è stato comunque preceduto da Hans Heiss e Brigitte Foppa, con l'inversione dell'esito delle primarie, nelle quali Foppa aveva preceduto Heiss.

Centrodestra, disfatta con il sorriso - FOTO

Artioli ha ottenuto meno di un terzo delle preferenze totali: ciò significa che pochi tra coloro che hanno comunque votato per Forza Italia ne hanno riconosciuto la leadership; ma considerando che sino a poche settimane prima militava nella Lega (ed aveva anzi fondato il suo A-Team), quel 28,8 per cento non è neppure così basso.

Il Movimento 5 Stelle dentro il Palazzo - FOTO

Interessante un altro dato, relativo al Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo a Trento aveva detto, suscitando non poche polemiche: “Votate M5S, anche se non mettete la preferenza non importa”. Uno schiaffo a tutti i militanti e a quei candidati che si davano da fare per farsi conoscere. La scelta di candidare a Bolzano come capolista Paul Köllensperger VIDEO pressoché sconosciuto sino a pochi mesi prima, non ha pagato, ma il discorso non è tanto legato alla persona, quanto alla propensione: solo il 18,7 per cento degli elettori di M5S ha espresso il voto di preferenza, e la quota complessiva è praticamente identica a quella di chi, esprimendo la preferenza, l'ha data al capolista.

Beppe Grillo: "Noi,un successo strepitoso" - VIDEO

 













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