Polizza gratis, “mea culpa” dei consiglieri

Dopo l’indignazione per l’ennesimo privilegio, molti rinunciano al contributo della Regione. «Ce la pagheremo noi»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico ed ha provocato l’ennesima ondata di indignazione contro i privilegi dei politici, si scopre che la proposta “indecente” - inviata una decina di giorni fa dall’Ufficio di presidenza del consiglio regionale - i consiglieri l’avevano già buttata nel cestino e addirittura, in tarda serata, arriva la marcia indietro della presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo che annuncia: «Porterò avanti la proposta di modifica del regolamento, per eliminare la compartecipazione dei due terzi a carico del consiglio regionale».

Di cosa si tratta? Di quella che improvvisamente è diventata la pietra dello scandalo, ovvero la possibilità, offerta dalla Regione ai consiglieri, di sottoscrivere una polizza vita per un capitale pari a 150 mila euro, pagata per i due terzi dalla Regione stessa.

«Noi come consiglieri Verdi - dice Riccardo Dello Sbarba - quando abbiamo visto quella mail l’abbiamo subito buttata via. Se uno vuole farsi un’assicurazione sulla vita è giusto se la paghi di tasca propria».

Anche Roberto Bizzo, vicepresidente del consiglio provinciale di Bolzano, dice di aver cestinato immediatamente l’offerta. Il gruppo dei consiglieri trentini del Pd, nel primo pomeriggio, diffonde una nota in cui si dice che la “proposta, prima avanzata e poi stigmatizzata dalla presidente Avanzo, è “irricevibile” e “biasimano questo atto e non aderiranno ad una simile proposta”.

Davanti ad una generale, ma tardiva indignazione, c’è da chiedersi come sia nata l’idea della polizza sulla vita, visto che a vedere le reazioni sembra che nessuno sapesse nulla. La presidente Avanzo, l’altro giorno, aveva chiamato in causa la consigliera Veronika Stirner, sostenendo che era stata lei a seguire l’iter della pratica.

Ma la consigliera Svp, segretario questore dell’Ufficio di presidenza, non ci sta a passare da capro espiatorio: «Tutto è iniziato dopo la morte, lo scorso novembre, del presidente del consiglio regionale Diego Moltrer (stroncato da un infarto durante una battuta di caccia). In quell’occasione più di un consigliere si era rivolto all’Ufficio di presidenza (ne fanno parte Avanzo, Widmann, Mussner, Bezzi, De Godenz e Stirner, ndr) per sapere se la famiglia avrebbe ricevuto un qualche indennizzo. La risposta era stata negativa, perché l’assicurazione che abbiamo riguarda solo gli infortuni. Di qui la proposta, trasversale ai diversi partiti, di vedere se era possibile stipulare una polizza che coprisse l’eventuale decesso del consigliere. L’Ufficio di presidenza - preciso che erano tutti d’accordo - ha deciso di affidare a me l’incarico di contattare i broker, cosa che ho fatto e ho poi portato all’Ufficio la proposta che prevede appunto la possibilità di estendere l’attuale polizza sugli infortuni anche all’eventualità in cui il consigliere muoia».

Ma non vi è venuto il sospetto che sia un privilegio che avrebbe sollevato l’ennesimo polverone? «Sinceramente no, perché tutto è nato sull’onda dell’emozione per la morte di Moltrer. Comunque, viste le reazioni, forse è il caso che ciascuno si paghi la polizza».

Che è quello che, quando la situazione nel tardo pomeriggio precipita, scrive anche la presidente Avanzo ammettendo di aver votato la proposta, presentata dalla Stirner, poiché “in quel momento ho pensato più alle conseguenze che i tragici fatti hanno avuto sulle famiglie (oltre a Moltrer, sono morti negli anni scorsi i consiglieri Sepp Lamprecht e Giambattista Lenzi nella sciagura aerea dell’Air France) che alla possibilità che la stessa potesse essere un privilegio. Posso aver sbagliato, ma ho agito in buona fede”.

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