Pompiere si schianta con la moto e muore

Stefano Fedrizzi, 39 anni, è finito contro il rimorchio di un trattore I primi a soccorrerlo sono stati i vigili del fuoco del corpo permanente


di Susanna Petrone


BOLZANO. Solo per pochi centimetri Stefano Fedrizzi, il vigile del fuoco di 39 anni che ieri si è schiantato con la sua Honda 1000 contro il rimorchio di un trattore, non è riuscito a sfuggire alla morte. Pochi centimetri e sarebbe riuscito ad evitare il violentissimo impatto e non avrebbe smesso di vivere. Invece, il destino ha deciso diversamente. Stefano non c’è più.

Il tragico incidente è avvenuto ieri, poco prima delle 12.30, in via Merano, all’altezza del distributore di benzina Agip. Il pompiere arrivava dal bivio e viaggiava in direzione ospedale. Dalla parte opposta, stava giungendo invece un trattore con rimorchio, guidato da un contadino di 65 anni della zona. Ha svoltato a sinistra, per fare benzina. Il mezzo agricolo era già completamente all’interno della stazione di servizio. Il rimorchio, invece, era dentro solo a metà.

Proprio in quel momento è arrivato Stefano Fedrizzi. Vede il trattore. Vede che va piano. Va troppo piano. Trenta metri prima dello schianto frena bruscamente. Niente. Non serve a niente. Tocca comunque il rimorchio che si ribalta. Stefano Fedrizzi e la sua Honda Extreme vengono scaraventati sull’asfalto. Succede tutto in pochi secondi. Il vigile del fuoco muore praticamente sul colpo.

Sul posto arrivano immediatamente i soccorritori del 118 e il medico d’urgenza. Arrivano anche i colleghi di Stefano Fedrizzi, che ancora non sanno che il corpo sulla strada è del loro amico e collega. I soccorritori cercano di rianimarlo. Ma non c’è niente da fare. È morto. Il contadino è sotto choc. Viene portato via. Lui la motocicletta nemmeno l’ha vista. Ha solo sentito la frenata. Ha sentito l’urto. Si è voltato. Ha visto la motocicletta per terra. Ha visto il corpo di Stefano immobile.

I vigili urbani chiudono via Merano dal bivio fino al semaforo che porta all’ospedale. Effettuano i rilievi di legge. Cercano di parlare con il contadino. Dice che quando ha svoltato a sinistra per entrare sul piazzale del benzinaio, non c’erano mezzi sulla carreggiata opposta. Si cerca di ricostruire gli ultimi attimi di vita di Stefano Fedrizzi. Sul rapporto finiscono i dati rilevati dagli agenti: frenata, lunghezza del rimorchio e posizione del corpo del motociclista. Il rapporto, però, non dice nulla su Stefano. Non dice nulla sulla persona straordinaria che era. Quello lo si legge negli occhi dei colleghi arrivati sul posto per l’intervento. Intanto, via Merano rimane chiusa fino alle 15. Viene percorsa a piedi da molti bolzanini, che devono raggiungere l’ospedale per una visita. Passano dal luogo della tragedia, abbassano lo sguardo. Il corpo di Stefano viene portato via. I vigili urbani concludono il rapporto. Verrà consegnato in Procura.

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