Bolzano

Poste, risanato l’edificio storico: spazi affittati per il coworking 

Un delicato intervento di restauro conservativo in piazza Parrocchia costato a Poste Italiane mezzo milione di euro. Nel corso del 2023 verranno adeguati anche gli interni. A febbraio riaprirà la filiale di via Brennero, a marzo la Fiera

LE FOTO Bolzano, ecco il palazzo delle Poste dopo il restauro



BOLZANO. Tutt’altro che una semplice mano di colore. L’intervento di restauro conservativo dello storico edificio delle poste in piazza Parrocchia - costato mezzo milione di euro, seguito passo passo dai Beni culturali della Provincia fin nella scelta dei toni di colore definitivi e innovativo perché durante i lavori si sono utilizzati materiali di ultima generazione come la fibra di carbonio per tenere assieme gli elementi più ammalorati - è stato assai delicato. Gli esterni erano pesantemente deteriorati.

Centro città a nuovo

Ora, inaugurati Campofranco e il rinnovato Hotel Città, donata una nuova illuminazione più calda e meno spettrale al campanile del Duomo, in pratica terminato il restauro della Banca nazionale del lavoro, in vista del risanamento dell’ex Upim, il comparto attorno a piazza Walther torna ai suoi antichi fasti, in attesa che, non prima di giugno 2024, sia terminato pure il Waltherpark della Signa di Benko.

Coworking

Nel frattempo, nel corso del 2023 anche gli interni degli uffici postali verranno adeguati, per ospitare spazi di coworking, comprese sale riunioni per i meeting, da affittare a bolzanini e non, per un giorno o per un anno, destinati ad aziende, liberi professionisti, partite Iva, rappresentanti, università, scuole. Chi ha bisogno di un ufficio o uno spazio di lavoro temporaneo ma non può o non vuole pagare un affitto tradizionale.

Cento facciate

I lavori di restauro fanno parte del progetto Cento facciate di Poste italiane, partito nel 2021 e che nel Nord Est ha già portato al risanamento di 13 edifici. Il cantiere, nonostante le palesi difficoltà di carattere tecnico da superare, è stato condotto con rapidità fra agosto e novembre, in modo da sgomberare prima dell’avvio del mercatino.

L’edificio storico

L’edificio risale all’ultimo decennio del XIX secolo. Progettato dell’architetto Albert Canal su commissione del ministero delle imperial-regie poste austro-ungariche, venne costruito fra il 1888 e il 1890. L’edificio mantenne la sua funzione anche al termine della prima guerra mondiale, dopo il passaggio dell’Alto Adige all’Italia.

Il palazzo sorge sul terreno dove un tempo si erigeva, dal 1271, l’antico ospedale di Santo Spirito. Nel 1886 la città di Bolzano vendette l’area dell’ospedale all’imperial-regia direzione postale di Innsbruck. Il fabbricato ospedaliero venne poi demolito nel 1887 circa e non ne rimane più traccia, tranne (forse) in parte delle fondamenta.

Nel corso del 1888 cominciarono i lavori di costruzione della nuova posta che terminarono nel 1889-90. Originariamente l'edificio era costituito da tre piani ed era sormontato da una cupola in vetro che dava luce ai piani inferiori. Nel 1929, per sopraelevare l’edificio di un piano, vennero demolite la grande cupola e tutta la fascia sommitale di ornamenti; il progetto fu sviluppato dall’ufficio tecnico interno delle regie poste italiane e si allineò esteticamente allo stile preesistente. A livello architettonico gli elementi che caratterizzano i prospetti richiamano la simmetria, gli ordini e i decori tipici della corrente neorinascimentale di fine Ottocento.

Prima del restauro

L’intervento di restauro ha comportato una serie di azioni di manutenzione delle superfici, degli apparati decorativi e degli elementi ornamentali sui prospetti del fabbricato, al fine di ripristinarne l’originale aspetto, rinnovandone il valore storico-architettonico.

Propedeutica all’intervento è stata una fitta campagna di sondaggi stratigrafici eseguiti a maggio 2022, corredati da analisi chimiche specifiche finalizzate a una più approfondita conoscenza dei materiali costitutivi, necessaria per eseguire un intervento responsabile e il più consono possibile al periodo di costruzione dell’edificio.

L’esecuzione di un’ulteriore campagna di sondaggi è stata finalizzata invece alla ricerca della cromia originale dell’edificio, risultata poi essere nei toni del giallo ocra, ampiamente diffuso su tutte le superfici visibili.

Cosa si è fatto in dettaglio

L’intervento di restauro ha interessato gli intonaci del palazzo e tutti gli elementi in pietra, metallo, legno. Parte rilevante del restauro ha riguardato l’impianto decorativo superiore, che ha visto un importante lavoro di ricostruzione di ampie porzioni degli elementi sferici, degli elementi vasiformi e delle statue.

Dopo molti anni l’orologio della torre è stato rimesso in funzione, ripristinando la retroilluminazione e il meccanismo di funzionamento, nonché rimarcando la rubricatura delle ore del quadrante.

Sono stati inoltre effettuati numerosi imperniaggi e ricostruzioni di parti mancanti o pericolanti. Tutti gli elementi in ferro a vista sono stati preventivamente trattati e protetti per rallentarne il degrado, compresa la grande scritta Poste e Telegrafi posta sopra l’entrata.

Completate tutte le operazioni conservative e ricostituite tutte le parti mancanti si è restituita alla totalità delle facciate e delle decorazioni una continuità di lettura, riproponendo e valorizzando l’estetica dell’impianto architettonico originale, idoneo con il periodo di costruzione.

Ultima fase dell’intervento è stata la presentazione estetica della struttura con la tinteggiatura delle superfici e di tutte le parti aggettanti: cornici, modanature eccetera.

Riaprono via Brennero e Fiera

Ieri, come anticipato dall’Alto Adige nelle settimane scorse, Poste Italiane ha confermato che, dopo tre anni di chiusura prima causa Covid e poi per carenza di personale, verso metà febbraio riaprirà l’ufficio postale di via Brennero, mentre a marzo sarà la volta di quello della Fiera, fondamentale per tutte le aziende della Zona. DA.PA

 













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