Processo Stein, depone in aula il Cda di Sel

BOLZANO. «La piccola centrale elettrica di Mezzaselva era in condizioni fatiscenti, praticamente un rudere, e per ammodernarla sarebbe stato necessario un investimento di almeno un milione di euro....



BOLZANO. «La piccola centrale elettrica di Mezzaselva era in condizioni fatiscenti, praticamente un rudere, e per ammodernarla sarebbe stato necessario un investimento di almeno un milione di euro. Per questo il consiglio di amministrazione di Sel decise di non accettare l’offerta di acquisto». E’ questo in sostanza il concetto espresso a più voci ieri mattina davanti al tribunale di Bolzano da alcuni componenti dell’allora consiglio di amministrazione della società elettrica provinciale chiamati a deporre dagli avvocati di difesa degli imputati nell’ambito del processo per il secondo troncone della vicenda Stein. In rapida successione ieri mattina hanno deposto in aula Pfitscher, Plank, Rotondi e Ferrari ripetendo in sostanza quanto aveva già dichiarato nel processo per il primo troncone d’inchiesta.

Le deposizioni di ieri sembrano però avere poca pertinenza con l’oggetto del processo. Ricordiamo che davanti ai giudici ci sono ancora Michl Laimer, Maximilian Rainer, Franz Pircher e Klaus Stocker. Tutti e quattro debbono rispondere di abuso in atti d'ufficio in concorso (con l'aggravante dell'ingiusto vantaggio patrimoniale nell'ordine di alcuni milioni di euro).

Secondo l'accusa il gruppo (grazie all'intervento dell'assessore Laimer) riuscì ad ottenere la modifica del piano generale di utilizzazione delle acque per consentire alle piccole derivazioni "di costruire nuovi impianti o ampliare quelli esistenti nel tratto di Isarco nei pressi di Mules". In realta nell’udienza di ieri gran parte delle deposizioni rese da alcuni componenti dell’allora consiglio di amministrazione di Sel riguardavano i motivi che avrebbero indotto lo stesso Cda a rinunciare all’acquisizione della piccola centrale di Mezzaselva.

«Siamo comunque riusciti a dimostrare attraverso l’esame di alcuni membri del Cda di Sel al 26 novembre 2006 - ha puntualizzato l’avvocato difensore Vincenzo Adamo - che non era intenzione della Sel di acquisira la piccola centrale di Mezzaselva». Nelle deposizioni è anche stato confermato che nell’oggetto sociale di Sel era prevista solo la realizzazione di centrali di grandi derivazioni. Ma quella progettata lungo l’Isarco non si sarebbe fatta solo per l’opposizione di alcune associazioni popolari. Prossima udienza il 12 gennaio. (ma.be.)

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