Profughi ai Piani, interviene il Comune

I residenti del rione hanno paura dopo alcuni episodi di microcriminalità che hanno provocato allarme


Mario Bertoldi


BOLZANO. Sul problema sicurezza ai Piani, il Comune intende intervenire con urgenza. La conferma è giunta ieri sera dall'assessore alle politiche sociali Mauro Randi. «Non nascondo che fatico a credere a tutto quello che alcuni cittadini hanno segnalato - dice - ma la situazione dipinta è pesante e dunque una verifica sarà fatta subito. Non perderemo tempo». La convivenza con i profughi ospitati all'ex caserma Gorio sta evidenziando gravi problemi.

«E' vero che ognuno deve fare la sua parte e che anche Bolzano è chiamata a farla - dice ancora l'assessore - ma è anche vero che queste persone debbono tenere dei comportamenti consoni alla nostra città. Sentiremo anche il responsabile della struttura». Per Rainer Steger, presidente della circoscrizione Centro-Piani-Rencio «sono episodi che probabilmente sono conseguenza di una carenza di controllo del territorio». «Se è così - dice Steger - è necessario intervenire rapidamente coinvolgendo ovviamente le autorità competenti».

L'assessore Randi, però, non crede che si possa parlare di carenza di controlli nella zona. «Le pattuglie di polizia e carabinieri ci sono - dice - e i controlli vengono fatti».  Resta il fatto che ai Piani i residenti stanno vivendo da qualche tempo nella paura. Sono stati segnalati diversi episodi inquietanti con ragazzine inseguite, residenti che preferiscono non uscire di casa la sera, il parco Premstaller utilizzato come urinatoio. Non dimenticando tutti i problemi legati alla presenza sempre più massiccia di prostitute che da via Renon si sono progressivamente spostate in via Macello.

Sul tappeto c'è anche la discussione, ancora in atto, sulla possibile installazione delle telecamere di sicurezza. La circoscrizione si è dichiarata favorevole, anche se con una certa cautela a tutela della privacy. «Sulle telecamere, però, non è più stato deciso nulla. Ad esempio al parco Premstaller potrebbero essere sicuramente installate. La sola installazione di questi apparecchi potrebbe risultare da deterrente non solo per prevenire episodi di microcriminalità ma anche per indurre qualcuno a tenere un comportamento più civico».













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