Profughi, in quattro anni 8.500 respinti

I dati del ministero degli interni. Sono per lo più siriani ed eritrei. Nel 2014 l’Austria rimanda indietro anche 260 minori


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dal punto di vista tecnico giuridico, nel diritto internazionale comunitario si chiamano riammissioni passive, ma la traduzione suona alquanto più semplice: hanno provato a raggiungere il nord Europa ma non ci sono mica riusciti perché l’Austria li ha rispediti al mittente. Stop. Nel quadriennio 2011-14 sono stati ben 8.500. Si tratta dei profughi rimandati indietro sul territorio nazionale, una quota dei quali, imprecisata perché a tale proposito le statistiche - per usare un eufemismo - sono lacunose assai, è rimasta anche sul territorio altoatesino. Una vera e propria escalation: se nel 2011 a ritornare indietro dal passo del Brennero erano stati in 742, nel 2014 i respinti sono saliti addirittura a 4.400. E ancora mancano i dati ufficiali riguardo al 2015, l’anno dell’esplosione del fenomeno. E questo senza tener conto di chi ci ha provato e probabilmente ci è riuscito in altro modo, non convenzionale.

I dati sono pubblicati sul Dossier statistico immigrazione 2015 di Idos, presentato ieri mattina in tutta Italia. Per la prima volta, la pubblicazione, oltre a uno specifico capitolo relativo alla nostra provincia, come avviene ogni anno, contiene pure un approfondito studio sulla cosiddetta rotta del Brennero.

Nel corso del 2014 in Italia sono arrivate dall’Africa 170 mila persone, in maggioranza di nazionalità siriana (42.320), eritrea (34.330) e di altri paesi subsahariani (24.460). Nello stesso anno, in Italia hanno presentato domanda di asilo politico soltanto 63.456 persone. Tradotto: la maggior parte di loro non voleva restare in Italia. Perché la loro famiglia o i loro parenti o i loro connazionali stavano altrove, oppure perché non si fidavano: in Italia oggi come oggi è molto difficile trovare lavoro. Ergo, tutti a Nord. Passando anche, se non soprattutto, dal Brennero. La dimostrazione? Le due etnie maggiormente rappresentate nelle riammissioni effettuate al Brennero nel 2014, ossia siriani ed eritrei, in Italia hanno presentato rispettivamente solo 502 e 474 domande di asilo. Briciole.

Negli anni 2011-2014 le riammissioni attive - ossia quelle effettuate su richiesta delle autorità nazionali - complessivamente proposte dall’Italia sono state 169 e di queste l’Austria ne ha accolte 80, circa la metà, mentre nel solo 2014, momento di massima concentrazione delle riammissioni passive, ossia quelle proposte dalle autorità di frontiera straniere, non sono state proposte dall’Austria riammissioni attive. Tradotto, dall’Austria verso l’Italia nessuno ha cercato di passare. Contemporaneamente, le riammissioni passive proposte dall’Austria, ossia i profughi per i quali non è stato concesso il passaggio Oltrebrennero, sono state complessivamente 9.201. Di queste, il nostro paese ne ha accolte 8.472, tutti profughi ritornati indietro con le pive nel sacco: niente espatrio verso Nord. Almeno per ora.

Considerando solo le riammissioni accolte, il rapporto tra quelle attive e quelle passive è stato dello 0,94%. Ciò vale a dire che per ogni riammissione accolta dall’Austria, nel corso degli anni 2011-2014, l’Italia ne ha concesse cento. Cento a uno.

Un aspetto poco indagato finora riguarda una quota minoritaria dei coinvolti. È l’alto numero di minori non accompagnati. La Procura della repubblica presso il tribunale dei minori di Bolzano, nel corso del solo 2014, ha ricevuto la segnalazione di ben 260 minorenni non accompagnati riammessi alla frontiera. Nella maggior parte dei casi si tratta di minori che vorrebbero ricongiungersi con i loro familiari, già stabilitisi sul territorio dell’Unione Europea.

Per concludere, qualche dato preciso riguardo la frontiera del Brennero. Nel 2011 le riammissioni passive accolte sono state 742 contro le 837 proposte dall’Austria. Nel 2012 erano scese, anche se di poco, a 580 contro le 680 richieste. Da lì in poi è stata un’esplosione: nel 2013 le riammissioni passive accolte sono state 2.118 contro le 2.294 proposte dall’Austria, mentre nel 2014 si è saliti addirittura a 4.408 riammissioni passive accolte contro le 4.723 proposte. In tutto, come detto, dal 2011 al 2014 le riammissioni passive sono state ben 8.472 contro le 9.201 proposte dall’Austria. Per il 2015 i dati ufficiali non sono ancora disponibili, ma si presume siano letteralmente esplosi rispetto agli anni precedenti, Seppure con una forte diminuzione, pare, dei minori coinvolti.

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