Protezione animali, i volontari senza soldi

Documento di otto associazioni contro la Provincia per il taglio dei fondi «Chiediamo vaccinazioni gratuite per i gattini randagi e più attenzione»


di Alan Conti


BOLZANO. Le associazioni animaliste altoatesine sono pronte ad incrociare le braccia. Servono troppi soldi per sopravvivere a fronte di stanziamenti provinciali che coprono a malapena la metà dei costi. E così ieri durante una conferenza stampa organizzata nella sala Raiffeisen della Kolping a Bolzano otto associazioni hanno sottoscritto un protocollo da presentare all’assessore provinciale competente Arnold Schuler. Se non saranno accolte tutte le richieste i volontari si dicono pronti a rinunciare all’attività di recupero, cura e assistenza degli animali (randagi compresi) sul territorio. Attività troppo dispendiose per chi si sostiene solo con le donazioni. «Sostanzialmente - spiega Roland Aufderklamm dell’associazione protezione animali Oltradige Bassa Atesina - nessuna associazione riceverà mai più un euro di contributo se non ci metterà più del doppio di tasca propria. È la nostra fine». E adesso le cifre. In totale le varie associazioni ed i canili di Naturno e Vandoies nel 2016 hanno speso 822 mila euro: la Provincia ha messo a disposizione 300 mila euro (riconoscendo, però, spese per 526.000 euro). Un contributo pari al 36% del totale. Se invece prendiamo solo i due rifugi per animali di Naturno e Vandoies il totale del preventivo è di 479 mila euro (la Provincia ne riconosce 239.000) e versa contributi per 136 mila euro, pari al 28% del totale. Rimangono però da pagare, ai privati, 343 mila euro.

«Cifre esorbitanti - interviene Walter Pichler degli Amici degli Animali altoatesini - e a decidere sono i tecnici e non l’assessore. Parliamo di una quarantina di persone che non cambiano mai. A questo punto pretendiamo un’organizzazione diversa del servizio veterinario che dipende direttamente dalla Provincia. Richiediamo il rimborso al 100% delle spese per le cure veterinarie dei gatti randagi, dei farmaci veterinari necessari, della sabbietta per le lettiere e delle spese di viaggio collegate alla cattura e alla castrazione dei cani randagi». Già adesso, per esempio, il canile sanitario Sill è sempre molto evasivo nel fornire informazioni telefoniche sulla gratuità delle castrazioni o sterilizzazioni di animali delle associazioni animaliste locali e nazionali (che non vengono offerte, a differenza di altre realtà territoriali). La castrazione di un gatto costa fino a 100 euro, la sterilizzazione di una gatta 50 euro. Per i cani siamo oltre il doppio.

A stretto giro di posta è arrivata una nota di risposta (parziale) dell’assessore Schuler. «La cifra a disposizione delle associazioni e dei canili di Naturno e Vandoies non è cambiata. Ad essere mutate sono state solo le regole di rendicontazione con trasferimenti interni. La dotazione a bilancio per le associazioni, però, è rimasta invariata a 300 mila euro e mi sono battuto per mantenerla tale. Se la somma non è sufficiente si riduce a tutti in proporzione perché non si può aumentare il fondo a disposizione. Rimaniamo, comunque, a disposizione per un incontro con gli interessati». È chiaro, dunque, il tentativo di evitare il blocco delle attività. A firmare la risoluzione anche l’Associazione per la protezione animali con le sezioni Alta Pusteria, Brunico-Val Badia, Castelchiaro e l’Iniziativa per i diritti animali Alto Adige. Presenti anche i due canili di Naturno e Vandoies.

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