Quattrocento volontari al lavoro per le missioni 

Opera don Vittorione. La due giorni di raccolta cibo in diciannove supermercati Trenta tonnellate, per un valore di oltre 40 mila euro. Gli aiuti spediti via nave in Uganda


Davide Pasquali


Bolzano. Venerdì e sabato mattina la raccolta nei supermercati bolzanini, lunedì la spedizione alla sede centrale di Piacenza, infine il lungo viaggio via nave. Fra due mesi le offerte dei bolzanini saranno a destinazione: Uganda del Nord, al confine con il disastratissimo Sud Sudan. Stiamo parlando della raccolta di cibi e generi di prima necessità operata dall’Africa Mission/Cooperazione e Sviluppo distaccamento di Bolzano.

Come precisa il responsabile locale dell’Opera don Vittorione, Walter Pagnotta, la raccolta quest’anno è andata molto bene. Una buona affluenza, in quindici punti vendita a Bolzano città, più San Giacomo e Laives. Diciannove negozi in tutto. Soltanto nei punti vendita si sono impegnati 200 volontari, e questo escludendo l’indotto della logistica, perché ogni punto vendita può contare su un furgone, sul personale di carico/scarico, poi c’è il personale di magazzino. In totale, stiamo parlando di punte di circa 400 volontari al lavoro.

«Abbiamo una lunga tradizione, ormai lavoriamo in Uganda da 46 anni. Questo è il trentottesimo anno di raccolta. Principalmente raccogliamo cibi a lunga conservazione. Sale iodato, olio, barattolame, pelati, sapone da bucato e materiale scolastico». Non tutti sanno cosa comprare, ma va bene lo stesso. «Molti ci conoscono da tanti anni e sanno cosa ci serve. A volte arriva dell’altro, non richiesto, come pasta o riso. O anche cibi deperibili». Ma la donazione è un atto volontario, sempre da apprezzare. E poi c’è una soluzione: ciò che non può essere spedito, viene girato al Banco alimentare del Trentino Alto Adige o ad associazioni affiliate e distribuito a chi bisogno sul territorio locale.

Per quanto riguarda il resto, «con la massima trasparenza tutto viene prima stoccato a Piacenza, spedito via nave e distribuito in Africa, ad associazioni, missionari, scuole per disabili. L’anno scorso abbiamo aiutato oltre 11 mila persone, anzi, per essere precisi 11.055».

Non viene servita soltanto la popolazione ugandese. «Operiamo anche nel nord del paese, al confine con il Sud Sudan». Dove sono ancora attivi, come da ormai troppi anni, i campi per gli sfollati. In Uganda, invece, la situazione generale di recente era migliorata, «si era passati da un paese del Terzo Mondo a una realtà in via di sviluppo. Purtroppo però, ora c’è di mezzo la presenza cinese. Negli ultimi anni si è creata una situazione di confusione, le dinamiche interne sono cambiate, soprattutto a causa dello sfruttamento da parte della Cina dei giacimenti di petrolio e di oro».

Insomma, bisogna darsi ancora tanto da fare. E a Bolzano, in due giorni, lo han fatto in 400, per raccogliere oltre 30 tonnellate di materiali, per un valore superiore ai quarantamila euro.













Altre notizie

Attualità