Ragazze più ambiziose dei maschi

Sono sempre di più le donne che scelgono di continuare gli studi


Valeria Frangipane


BOLZANO. Le ragazze sono più studiose e puntano dritte all'università mentre i maschi arrancano. Arrancano meno i maschi italiani dei tedeschi che dopo le superiori preferiscono andare a lavorare, soprattutto come artigiani, ma il genere arranca comunque tutto. Tanti gli indecisi mentre il voto di maturità e la formazione dei genitori restano di fondamentale importanza per le scelte future.

Questi alcuni dei dati più significativi che emergono dalla ricerca dell'Istituto di ricerca sociale e demoscopia Apollis - diretto da Helmuth Pörnbacher - che nel 2010 ha condotto, per la Lub di Bolzano, quasi 1.500 interviste sui maturandi (sia italiani che tedeschi) di 30 differenti scuole che se puntano al pezzo di carta lo fanno perché «sperano di guadagnare di più e perché sognano carriere prestigiose».

Ma dopo la maturità cosa faranno questi ragazzi? In generale il 69% ha intenzione di frequentare un corso di laurea, l'8% pensa di iscriversi ad un corso professionale e il 24% andrà a lavorare. Ma chi punta all'Ateneo cosa studierà? Secondo gli ultimi dati Astat la stragrande maggioranza di chi si è iscritto in Italia frequenta un corso di studi ad indirizzo letterario, il 16% ad indirizzo economico, il 13% fa medicina, l'8% giurisprudenza, l'8% sceglie un indirizzo scientifico ed il 7% ingegneria.

Com'è poi lecito aspettarsi chi esce dal liceo punta ad andare all'università (l'88%) in misura maggiore rispetto a chi ha un diploma da Istituto tecnico o professionale (il 54%). «È sorprendente - spiega Davide Giacometti che ha lavorato all'indagine insieme ad Ulrich Becker - la proporzione più alta di futuri studenti universitari provenienti dalle scuole di lingua italiana rispetto agli iscritti a quelle di lingua tedesca - anche tra gli istituti tecnici secondari (60% a 52%). Inoltre all'interno delle scuole di lingua italiana le scelte di ragazzi e ragazze sono abbastanza simili rispetto alle scuole tedesche dove i maschi preferiscono andare a lavorare subito mentre le ragazze vanno all'università».

La zona geografica di residenza aiuta ad interpretare ancora meglio questi dati: i maturandi tedeschi che vivono in città fanno scelte simili ai coetanei italiani che abitano nella stessa zona mentre chi non ha nessuna o comunque poca voglia di iscriversi all'università vive per lo più nelle valli dove, tra il resto, il mercato del lavoro soprattutto nel settore dell'artigianato è molto vivace. Altro punto interessante. Non si può negare una certa correlazione tra grado di istruzione e di occupazione dei genitori e intenzioni future degli studenti perché più alto è il livello di istruzione dei genitori, maggiore è la probabilità che i figli dopo la maturità continuino gli studi.

Interessante notare poi, tra la massa di dati, come i diplomati italiani siano più attratti dai tedeschi (che hanno nel cuore sempre Innsbruck), dalla Lub. Un altro fattore importante per le decisioni future è il voto di maturità: dalla ricerca è emerso come solo il 3% degli intervistati prevedesse di uscire col massimo dei voti, stessa percentuale di coloro che temevano di essere bocciati, circa un terzo del campione si attendeva un voto dall'80 in su e il resto una votazione tra i 60 e i 79 punti.

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