Rainerum, Salesiani «cacciati» dal college

Bufera sulla fondazione presieduta da Randi: toglie la gestione all’ordine e propone il figlio e Capelli. Poi il dietrofront


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Bufera sul college universitario del Rainerum. I salesiani della scuola sono stati estromessi dalla gestione dell’«University College». Lo strappo è stato provocato dalla Fondazione Rainerum, proprietaria del college, che ha deciso di gestire in proprio la struttura di via Carducci, che ospita studenti universitari e del conservatorio. Con l’uscita dei salesiani si sono rese necessarie tre assunzioni. Bufera nella bufera, Mauro Randi, presidente della fondazione, aveva proposto per l’assunzione a tempo indeterminato suo figlio e Massimo Capelli, attualmente dipendente del gruppo del Pd in consiglio provinciale, chiamato in quel ruolo da Roberto Bizzo. La notizia è trapelata e si è creata fibrillazione tra i soci della fondazione e nello stesso Pd. Il figlio di Randi è uscito di scena per primo, «per motivi di opportunità», come riassume lo stesso assessore comunale dopo un confronto acceso avuto nei giorni scorsi con il consiglio di amministrazione della fondazione. Ieri ha rinunciato anche Massimo Capelli durante i colloqui con i candidati. «Pensavo di essere lì per il mio curriculum e non perché sono amico di Roberto Bizzo e Luisa Gnecchi», ha detto Capelli facendosi da parte. Era indicato per il ruolo di coordinatore, per il quale è previsto uno stipendio di 1500 euro netti. Sono stati assunti gli altri due candidati presenti al colloquio con il Cda. Una terza assunzione era già stata effettuata.

A fine giornata Mauro Randi rifiuta di qualificare come disdicevole la sua proposta di assunzione del figlio e di Massimo Capelli: «Ho fatto tutto alla luce del sole. La decisione non spettava solo a me, ma a tutto il Cda e si è ragionato in base ai curricula delle persone». Il college riceve finanziamenti pubblici. Non era opportuna almeno una selezione pubblica? «Ma la fondazione non è un ente pubblico. Devo dire a mio figlio di cambiare cognome?», risponde Randi.

La rottura con i salesiani. Dopo la ristrutturazione del complesso scolastico nel 2004 con cospicui fondi pubblici, l’«University College» è diventato di proprietà della Fondazione Rainerum. Randi è presidente dal 2010.Nel 2013 si è insediato il nuovo Cda, così composto: Mauro Randi e Helmuth Ladurner (entrambi di nomina provinciale), Giovanni Salghetti (per la Diocesi), Francesca Adami (Comune), Francesca Nardin (Lub), Carlo Pomaro (Sovrintendenza). Dal 2004 la gestione del college era stata affidata ai salesiani del Rainerum. L’11 agosto il Cda della Fondazione ha deciso di non rinnovare la convenzione arrivata a scadenza. Dal primo settembre il college sarà gestito direttamente dalla fondazione. Una decisione che ha gelato i salesiani, non presenti nel Cda. Da cosa è stata provocata? «Ci sono state lamentele da parte di alcuni studenti e riteniamo di garantirci un risparmio grazie alla gestione diretta», risponde Randi. Qualcosa non ha funzionato e nel Cda la decisione di chiudere con la gestione dei salesiani avrebbe trovato largo consenso.

Le assunzioni. Usciti di scena i salesiani, la fondazione ha deciso di assumere tre persone per il lavoro di coordinamento e guardiania del college. La prima assunzione è stata semplice: un dipendente del Rainerum è passato nell’organico della fondazione. Nei giorni scorsi Randi aveva proposto il figlio. Il consiglio di amministrazione si è opposto. «Per motivi di opportunità abbiamo deciso di ritirare la sua candidatura», riferisce Randi. E’ rimasto in pista fino all’ultimo invece Capelli. Ieri, forse frettolosamente, era stato organizzato un colloquio con tre candidati, tra cui Capelli che si è presentato e ritirato.

Le reazioni del Rainerum. Don Maurizio Tisato, direttore del Rainerum, informa che «era in corso un confronto per l’aggiornamento della convenzione, che la Fondazione ha interrotto nonostante la disponibilità dei Salesiani di trovare un accordo comune per favorire una gestione efficiente e aderente alle esigenze che in questi anni abbiamo riscontrato, con la “massima disponibilità al dialogo con la Fondazione Rainerum, al fine di porre le basi per un rapporto fiduciario che potesse proseguire negli anni futuri». Questo il commento di don Tisato sulla vicenda: «Ci spiace vederci costretti ad interrompere il rapporto educativo instaurato con numerosi giovani ospiti del College provenienti da diverse nazioni, i quali in numerose occasioni ci hanno manifestato il loro apprezzamento per il nostro stile di accoglienza e di animazione.Ci auguriamo che non sia dimenticata l’importante esperienza che possiamo vantare nel campo dell’educazione dei giovani. Sarebbe triste se altri obiettivi orientassero le scelte future della Fondazione».

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