Razzia di nidi a Terlano, denunciati in quattro
L’operazione dei carabinieri si è spinta fino al vicino Comune di Andriano Sono già stati affidati al Crab che seguirà passo per passo i quaranta uccellini
BOLZANO. A spasso per i meli a raccogliere nidi. Un’attività illegale capace di fruttare migliaia di euro e che vede nel territorio altoatesino una zona di grande attrattiva per i bracconieri. I filari, infatti, sono perfetti per rendere identificabili le prede. Alberi con poche fronde, rami non troppo alti e grande presenza del tordo bottaccio: il bocconcino preferito dei delinquenti per rivenderlo come richiamo vivo ai cacciatori di varie zone d’Italia, principalmente Toscana e Veneto.
I Carabinieri di Terlano, comandati da Ferdinando Nasta, conoscono il fenomeno e l’altro pomeriggio hanno assestato un duro colpo a un’organizzazione dedita a questa attività illecita. Con un’operazione condotta con diversi uomini, molti dei quali in borghese, hanno incastrato una banda formata da quattro cittadini albanesi che si aggirava sul territorio tra Terlano ed Andriano intascando diversi nidi. Pedinati, seguiti e fermati. Una brillante azione condotta in perfetto coordinamento con il Crab (Il Centro di Recupero Avifauna con sede a Bolzano) che si è occupato di prendere in consegna gli animali sequestrati. In tutto si tratta di una decina di nidi con all’interno una media di 4 piccoli ciascuno. In tutto, insomma, una quarantina di uccellini da curare e far crescere per portarli al volo e poi alla liberazione. Operazione impegnativa.
«L’uccellagione - spiega Maurizio Azzolini, ornitologo di riferimento del Crab - è una pratica che serve a servire di richiami vivi i cacciatori. E’ assolutamente vietata, però, per qualsiasi specie. Purtroppo la conformazione del nostro territorio, specialmente i filari dei meleti, permettono di muoversi velocemente e con successo». Si tratta di organizzazioni con meccanismi messi a puntino. «Per ogni singolo nidiaceo si può guadagnare diverse decine di euro. Se poi si catturano esemplari maturi che sanno anche cantare il prezzo può salire». Ora come si recuperano questi uccellini? «Non sarà un percorso semplice perchè comunque si tratta di animali che vanno educati al volo con la prospettiva di liberarli in natura appena possibile. C’è la necessità, poi, di farli mangiare in continuazione perchè in questo periodo conoscono una crescita esponenziale e rapidissima. In pochi mesi abbiamo uno sviluppo completo. Noi seguiamo tutte le procedure adeguate, ma chiaramente l’uomo non è efficace come la madre naturale». Un futuro difficile per colpa di chi lucra sulla barbarie.
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