Regione, parte un’indagine sui rimborsi dei consiglieri 

Trento: nei giorni scorsi la Finanza ha acquisito in Provincia e in Regione i faldoni riguardo ai chilometri dichiarati degli eletti nella scorsa legislatura



BOLZANO. Nei giorni scorsi gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza si sono presentati negli uffici del Consiglio Regionale e del Consiglio provinciale, a Trento. Cercavano la documentazione sui rimborsi spese dei consiglieri provinciali e regionali della scorsa consiliatura. La documentazione è stata preparata dagli uffici e poi è stata acquisita dalle Fiamme gialle che adesso la stanno studiando in maniera approfondita.

La mole della documentazione acquisita è considerevole, visto che si riferisce a tutti i cinque anni del mandato dei consiglieri. Per questo motivo che attende i finanzieri è imponente. In particolare nel mirino delle Fiamme gialle ci sarebbe quella parte di rimborso che si riferisce ai rimborsi chilometrici: quello che si vuole verificare è che non ci siano delle incongruenze sui rimborsi incassati in Consiglio provinciale ed in Consiglio regionale. Tradotto: si vuole essere sicuri che nessuno degli eletti nelle scorsa legislatura abbia presentato una doppia dichiarazione per gli stessi viaggi, nelle due sedi politiche in questione. Al momento, si tratta solo di un’ipotesi di lavoro. Da ricordare, infatti, che i consiglieri provinciali hanno diritto al rimborso chilometrico per l’attività svolta in ragione del proprio ufficio fino a un massimo di 6 mila chilometri. Mentre il Consiglio regionale eroga ai consiglieri, oltre al l'indennità consiliare, pari a 9.800 euro lordi mensili; un rimborso spese forfettario per l'esercizio del mandato pari a 700 euro mensili netti e un rimborso per spese documentate per un importo massimo di 750 euro mensili netti.

All’indennità corrisposta dal Consiglio regionale si aggiungono i rimborsi di spesa per viaggi connessi alle funzioni di consigliere provinciale, erogati dal Consiglio della Provincia Trento. Per partecipare alle sedute degli organi del Consiglio provinciale è riconosciuto un rimborso per l'uso dell'automezzo pari al 30% del costo per litro della benzina a chilometro.

Inoltre, come detto in precedenza, i consiglieri provinciali hanno diritto a un rimborso delle spese di viaggio entro il limite di 6.000 km per anno di legislatura per l’attività connessa alla carica. La Finanza intende verificare che non ci siano duplicazioni di rimborsi, tra Consiglio regionale e Consiglio provinciale.















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