Roland Thöni: ora faccio il pastore a Trafoi

Gloria dello sci azzurro e medaglia di bronzo alle olimpiadi invernali di Sapporo, è diventato pastore di Trafoi. Deve curare, giornalmente, 250 pecore


Ezio Danieli


TRAFOI. Roland Thöni, gloria dello sci azzurro e medaglia di bronzo alle olimpiadi invernali di Sapporo, è diventato pastore di Trafoi. Deve curare, giornalmente, 250 pecore. Si fa anche venti chilometri al giorno per accudirle. Ma lui è contento così: «Questo incarico è salutare. Fa bene e l'ho accettato volentieri perché mi consente di muovermi e di conservare la salute». Roland di mestiere fa il commerciante.

Ha un negozio di articoli sportivi a Solda. Non s'è sposato («ho evitato di commettere l'errore») ma convive ed è diventato anche papà. Ha 60 anni. Fisico ancora asciutto. Fino al 1976 ha corso indossando anche la maglia azzurra della nazionale di sci. Alle Olimpiadi di Sapporo ha vinto la medaglia di bronzo nello slalom speciale, preceduto dal grande e compianto Ochoa e dal cugino Gustav, che già aveva conquistato l'oro nel gigante. Roland, smessa l'attività agonistica, s'è dato al commercio.

Con ottimi risultati. Adesso è diventato pastore di Trafoi. «Chi c'era prima di me, Walter Schwienbacher, era ormai troppo anziano per seguire tutte le pecore. A 70 anni si fa fatica a camminare ogni giorno. Bisogna trovare il sostituto. Mi hanno chiesto ed ho accettato, con grande entusiasmo perché credo fermamente in questo incarico e perché sento che mi fa star bene». Sono oltre 250 le pecore da accudire. Appartengono ad una decina di contadini.

«Ogni giorno bisogna controllarle - dice Roland - e quindi, a seconda della posizione in cui si trovano, devo camminare a lungo. Arrivo anche a fare venti chilometri al giorno. Le pecore si muovono anche verso la Svizzera e quindi bisogna evitare che sconfinino. No, non è problema di documenti. È che poi è facile perderle. Di recente, a Trafoi, ha nevicato. Oltre mezzo metro. Per questo sono dovuto salire in quota e fare le tracce per consentire poi agli animali di tornare. Il rientro a valle è previsto per il 2 ottobre. Adesso, con il ritorno di un po' di caldo, la neve s'è sciolta. Se le condizioni meteo resteranno buone, le pecore non avranno alcuna difficoltà a rientrare a valle».

Il problema più rilevante da affrontare, per il pastore di Trafoi, è evitare che le pecore attraversino la statale che dal paese sale fino al passo dello Stelvio. «I pascoli - prosegue ancora Thöni - sono proprio a ridosso della strada. Compito mio è quello di impedire che gli animali si avvicinino ai lati della statale e che magari la attraversino. Le pecore sono un pericolo costante per la circolazione dei mezzi e, a loro volta, sono a grande rischio. L'impegno deve essere costante e soprattutto meticoloso. Finora, dalla mia nomina, sono riuscito a rispettare le consegne che ho avuto. Spero ovviamente di riuscire a continuare su questa strada».

Essere il pastore di Trafoi cosa significa? «Avere una grande responsabilità. Le pecore sono tante e per i proprietari rappresentano una fonte economica di primaria importanza. Ho accettato con grande entusiasmo l'incarico che mi è stato dato - chiude l'ex campione di sci - perché camminare fa bene e ti aiuta a restare in forma. Quando, dopo una camminata di 20 chilometri in alta quota, torni a casa, basta una doccia per essere felice. Ed io altro non chiedo alla vita perché, fortunatamente, il negozio di moda e sport che ho a Solda funziona e gli affari non mancano sia fra i residenti che fra gli ospiti».

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