Salorno, 5 mila euro per le nuove attività

I contributi saranno assegnati a chi apre aziende commerciali e artigianali. Il sindaco: «Un segnale per ripartire»


di Massimiliano Bona


SALORNO. Fino a 5 mila euro di contributo per chi apre una nuova attività commerciale o artigianale a Salorno. L'idea, sicuramente interessante, nasce dalla necessità di rilanciare il centro storico ma anche la zona produttiva che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con la crisi economica. Le vetrine desolatamente vuote in diverse vie del cuore del paese ne sono la testimonianza. «Faremo una graduatoria - spiega il sindaco Roland Lazzeri - e concederemo i contributi a chi avrà il punteggio più elevato. Cercheremo di premiare, ad esempio, gli imprenditori under 40». Ma i criteri inseriti nel regolamento approvato all'unanimità dal consiglio comunale sono numerosi. L'idea è quella di dare un segnale a chi vuole aprire una nuova attività ma necessita di una spinta, anche solo «un piccolo contributo pubblico. Tra i regolamenti a cui siamo ispirati c'è anche quello del vicino Comune di Termeno».

Avranno più punti coloro che assumono disoccupati, ma anche le aziende che vendono prodotti regionali tipici e i cui titolari sono residenti a Salorno. A chiarire nel dettaglio quali sono le attività che saranno incentivate è l'articolo 2 del regolamento. Possono beneficiare dei contributi «esercizi commerciali di vicinato, che offrono prodotti regionali e locali, comprese le vendite dirette dei prodotti agricoli regionali da parte di imprenditori agricoli ma anche coloro che operano nel settore dell’artigianato artistico e propongono attività artigianali non presenti in centro storico». Non proprio tutte le spese saranno ammissibili. L'articolo 3 fissa, in linea di massima, la tipologia di investimenti che potranno essere in parte coperti dall'amministrazione comunale. «Sono ritenute ammissibili a contributo le spese di investimento destinate all’allestimento dell’attività, quali ad esempio le spese per l'adeguamento dei locali, l'acquisto di attrezzature e arredi. Il contributo può essere dato anche per affitti, a patto che siano registrati con un regolare contratto. La misura massima di ciascun contributo a fondo perduto, non può superare il 90% delle spese ritenute ammissibili, fino ad un massimo di 5 mila euro». Alla domanda, da presentare in Comune, le aziende interessate dovranno allegare un progetto aziendale nel quale indicano il settore di mercato in cui operano, un piano finanziario degli investimenti con il relativo preventivo di spesa, il cronoprogramma degli interventi e la data prevista per l'attività.













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