Salvataggio Merano Maia entro mercoledì i capitali

Convocata un’assemblea straordinaria di emergenza dei soci per il 10 ottobre Servono 270 mila euro di ricapitalizzazione, oppure i libri contabili in tribunale


di Giuseppe Rossi


MERANO. L'ultimo appello per Maia è fissato per il 10 ottobre alle ore 16. Per quel giorno è stata convocata l'assemblea straordinaria della Merano Maia, che dovrà dire finalmente se la società si occuperà anche in futuro di ippica o se dovrà abdicare.

All'ordine del giorno c'è l'operazione di ricapitalizzazione della spa, ma non solo. Il dieci ottobre è di fatto la deadline, il punto di non ritorno. Se non saranno reperiti i 270 mila euro necessari a colmare le casse della società di gestione, svuotate dal taglio dei finanziamenti Assi/Unire, i libri sociali finiranno in tribunale, aprendo la strada alla procedura di liquidazione. «Sono più ottimista di dieci giorni fa - questo è l'unico commento che l'amministratore delegato Massimiliano Sturaro si lascia sfuggire in questi giorni frenetici - e contesto chi sostiene che la birreria Forst ci abbia chiuso la porta. Non ha detto sì a un maggiore impegno, ma finora neppure no».

La realtà è che i giorni passano e i tempi per concretizzare le trattative, che coinvolgono non solo l'economia locale ma anche il mondo degli ippici, sono sempre meno. Se Merano Maia scomparisse dal panorama dell'ippica, la palla passerebbe nelle mani del Comune, che dovrebbe cercare un nuovo soggetto a cui affidare la gestione futura dell'ippodromo. Se, come un po' tutti in fondo sperano, i fondi per salvare la società saranno trovati, Henri Chenot e colleghi non potranno comunque esimersi dallo svolgere una serie di compiti a casa. A partire dal rinnovo del consiglio d'amministrazione. Oltre la metà dei nove membri eletti un anno fa, nel corso delle ultime settimane si sono dimessi, obbligando i soci a intervenire.

Lo stesso numero dei membri del cda è in discussione e molto probabilmente sarà ridotto. Ma quello del rinnovo del consiglio d'amministrazione non è l'unico punto aggiuntivo inserito all'ordine del giorno dell'assemblea. Tra le ipotesi sulle quali i soci dovranno esprimersi, vi è anche la trasformazione della Merano Maia da società per azioni in società a responsabilità limitata, con un capitale sociale inferiore e con minori vincoli burocratici, a partire dal collegio sindacale, che potrà essere anche eliminato.

Se i problemi della Merano Maia saranno risolti, poi dovrà essere affrontato il tema del futuro assetto dell'ippica nazionale, ossia se sarà possibile modificare la convenzione Assi/Unire, che oggi penalizza pesantemente Maia. Non per ultimo, il ruolo dell'allenatore Paolo Favero, che diversi mesi fa si era offerto per rilevare la maggioranza della Merano Maia e che il 10 ottobre in assemblea avrà sicuramente un ruolo non marginale. Intanto l’aria è ancora piena dell’odore del Gran Premio, e manca ancora un appuntamento alla fine della stagione ippica di quest’anno. Qualche giorno ancora e sarà fatta chiarezza.

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