Sassi per far deragliare il treno, denunciati due quindicenni

È intervenuta la Polfer alla stazione di Casanova: «Sono stati messi a rischio i trasporti» La coppietta: «È stata solo una bravata: eravamo curiosi di capire cosa sarebbe potuto accadere»


di Susanna Petrone


BOLZANO. Una bravata. Sì, una bravata che però avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Una coppia di bolzanini - entrambi di 15 anni - è stata denunciata dagli agenti della polizia ferroviaria. I due adolescenti dovranno rispondere di attentato alla sicurezza dei trasporti. Avevano messo dei sassi sui binari, rischiando di far deragliare il treno o di colpire qualcuno.

Ma facciamo un passo indietro: sono le 19 del 9 aprile. Il macchinista del treno Merano-Bolzano, all’altezza della stazione ferroviaria del quartiere Casanova, finisce contro delle pietre lasciate sui binari. Secondo il regolamento, va immediatamente avvisato il coordinatore della sala operativa di Verona, che a sua volta avvisa la Polfer di Bolzano. Entro pochi minuti, arrivano sul posto gli agenti, coordinati da Vincenzo Tommaseo, che vedono due giovani pachistani accanto ai binari. I ragazzi giurano di non aver visto niente e di essere arrivati in stazione da pochi istanti. I poliziotti, per sicurezza, li identificano e il giorno dopo chiedono di poter visionare le immagini delle telecamere di servizio. Scoprono che i due stranieri avevano detto la verità. Dalla registrazione, infatti, emerge che gli autori della “bravata” sono una ragazza e un ragazzo. L’adolescente si nasconde dietro una colonna. Fa la guardia e ha il compito di avvisare l’amica se vede arrivare qualcuno. La bolzanina, invece, si china sui binari e posa diverse pietre. I due, poi, scappano. Le telecamere li hanno ripresi mentre attendono l’arrivo del treno, per vedere che effetto fa. Le pietre schizzano appena arriva il mezzo. Se qualcuno si fosse trovato vicino ai binari e se fosse stato colpito da uno dei sassi, avrebbe rischiato di morire. I sassi, infatti, a causa della velocità del locomotore, sono stati letteralmente “sparati” ai lati dei binari, dove le persone di solito aspettano l’arrivo del treno. La Polfer si chiede: ma chi sono questi due giovani? Gli agenti danno il via a una serie di accertamenti: poliziotti in borghese iniziano con appostamenti alle uscite delle scuole bolzanine, altri fanno vari controlli vicino alla stazione ferroviaria e nelle immediate vicinanze delle fermate dell’autobus del quartiere Casanova. E dopo quattro giorni, finalmente, li trovano. Entrambi vengono fermati e identificati. Vengono portati negli uffici della polizia ferroviaria, dove arrivano anche i genitori. Quando gli agenti della Polfer chiedono spiegazioni, la coppia dice solo: «Volevamo vedere che cosa succedeva. Non pensavamo a nulla». I due sono stati denunciati e ora dovranno rispondere della loro “bravata” davanti a un giudice del tribunale dei Minori.

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