Scivola dalla cascata gelata nel canyon di Aldino: salvo

Sì è temuto il peggio ieri mattina al «Bletterbach» per un climber di Trento Nessuna frattura nonostante un volo di otto metri con violento atterraggio


di Bruno Canali


ALDINO. Una considerazione si può fare, con il sorriso, visto che le cose sono andate per il meglio: un appassionato di arrampicata su ghiaccio che scivola durante una salita e cade al suolo da circa otto metri, non facendosi sostanzialmente niente, può andare in pellegrinaggio a Pietralba. E siccome l’episodio di cui parliamo è accaduto, ieri mattina, nell’area di Aldino, ovvero poco distante dal celebre santuario, ecco che forse un pensierino alla camminata, il soggetto potrebbe farlo.

Tant’è, ha avuto davvero la sorte dalla sua parte, il trentenne che ieri di buon mattino è arrivato da Trento per fare una salita sulle cascate di ghiaccio del Bletterbach, ovvero Rio delle foglie, la zona conosciuta anche come “il canyon altoatesino”. Una formazione rocciosa di grande importanza geologica, che se d’estate attira visitatori con il suo Geopark, in inverno diventa mèta apprezzata da chi ama arrampicare “su ghiaccio”, per la formazione, appunto, di cascate, su entrambi i fianchi del canyon, di diverse lunghezze, mai comunque oltre i trenta metri, e difficoltà. Proprio su una di queste, ieri mattina, aveva iniziato il “tiro” l’appassionato trentino, che rapidamente era salito a circa otto metri. A quel punto però, per cause che lui stesso non ha saputo spiegare, forse un appiglio non troppo convinto, forse un cedimento del ghiaccio (ieri la temperatura non era rigidissima), fatto sta che è scivolato giù di peso, atterrando violentemente al suolo, dolorante. Gli altri appassionati che erano nell’area di arrampicata hanno subito dato l’allarme, temendo il peggio, anche se l’uomo era sempre cosciente e ciò costituiva un segno decisamente positivo, e in una manciata di minuti, inviato dal 118, è arrivato sul posto il Pelikan 1 dell’elisoccorso. Il medico di servizio ha subito verificato che, ad un primo controllo, non parevano esserci fratture rilevanti o possibili danni al bacino, quindi l’elicottero si è alzato in volo con il paziente, trasportandolo all’ospedale San Maurizio di Bolzano.

Qui, in sostanza, al termine degli accertamenti radiografici è stata riconfermata la prima diagnosi, non senza che i medici sgranassero gli occhi: per il “climber” solo alcune contusioni, anche se prudenzialmente è stato tenuto per alcune ore in osservazione.

Insomma, quella che si definisce “buona stella” stavolta ha brillato davvero sullo scalatore trentino, che potrà raccontare che è scivolato da otto metri, mentre saliva su una cascata di ghiaccio, e non gli è successo nulla.

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