«Sei di Laives se...»: riemerge su Facebook la città di una volta

Dal parroco con i capelli rossi ai “zughetti” dell’Enal, in migliaia fanno a gara a far ricordare luoghi e personaggi


di Bruno Canali


LAIVES. Lanciata quasi per scherzo sull'onda di una iniziativa analoga in corso a Bolzano, la sollecitazione "Sei di Laives se..." su facebook, ha immediatamente raccolto un'adesione incredibile.

«Nelle prime 30 ore abbiamo registrato più di 1.600 adesioni - dicono soddisfatti Andrea Peviani, consigliere comunale a Laives e titolare dell'omonimo tabacchino di via Kennedy e Massimiliano Pasquazzo - e continuano ad aggiungersene come una valanga. Ci teniamo quindi a sottolineare che l'intenzione è e rimane, quella di creare una "piazza virtuale" dove ritrovarsi per correre dietro ai ricordi di una Laives che fu, fra personaggi, luoghi e aneddoti che hanno contribuito a formare la nostra specifica società. Per questo ribadiamo che noi non abbiamo alcun merito ma sono piuttosto le centinaia di membri, con i loro post a contribuire a questo successo e li ringraziamo».

Come detto, è bastato lanciare la proposta ed è stato come dare la stura ad un grande serbatoio pieno di ricordi e di luoghi particolari. Caratterizza buona parte delle frasi, l'uso del dialetto, a ribadire quasi come un marchio doc le radici di coloro che scrivono. C'è chi elenca alcuni modi di dire tipici locali, mediati dalla tradizione contadina e Emanuela che invece dice che "sei di Laives se... ci vediamo al bar Bobo". C'è quello che ricorda la frequentazioni giovanili (sei di Laives se...te nevi al Enal a zugar ai zughetti), oppure ricordano i tempi mitici del Laives di Guerzoni, "Sei di Laives se...ti ricordi i goal di Andrea Ruzzon su punizione".

Dai post emergono anche luoghi oramai consegnati al passato, come la pizzeria Ischia, che non esiste più da anni ma che qualcuno ricorda per le ottime pizze, subito incalzato da altri che oppongono invece la pizzeria Doris (pure "scomparsa") e chi ricorda ancora le lezioni di flauto della maestra Basso oppure il "bidello Busetti con tre dei!!!". Insomma, è bastato aprire uno spiraglio su facebook ed è stato subito un fiume in piena di contatti e affermazioni tra le più varie.

"Sei di Laives se... ricordi don Arnaldo, quello coi cavei rossi", così come puoi dire che sei di Laives se sai dove era la Filanda. C'è chi ricorda particolari episodi a scuola: "Sei di Laives se... ricordi quando Massimiliano Pasquazzo durante la lezione di tedesco con la Fauster el saltava su per i banchi e faseva el schulplatten!!!". Ovviamente non poteva mancare il ricordo del Campo tenda Don Bosco e del mitico comandante Gino Coseri, così come può considerasi laivesotto doc se..."Per nar a bolsan te passavi per Pineta (paese) o se ricordi il negozio "Rudy sport".

Scorrendo i post su facebook, si va avanti e indietro nella storia, come quello che ri corda la latteria "Baratella" in via Sottomonte, così come se...."ti giravano perché l'ultimo autobus 2 era alle 20.30”. Ma ti puoi considerare di Laives "se ti si andà dal Caracristi" oppure "se te tiravi i raudi compradi al Flecker nel sottopassaggio de via Otto Huber". Questo solo uno spaccato di ciò che si può leggere tra le centinaia e centinaia di affermazioni, dalle quali sta emergendo in maniera simpatica una città e un territorio che in tanti non hanno mai conosciuto e altri avevano quasi dimenticato.













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