«Si costituirà entro fine settimana»

Baby prostituzione: parla l'avvocato difensore della marocchina ricercata


Mario Bertoldi


BOLZANO. «La mia cliente è pronta a costituirsi, probabilmente lo farà entro la fine di questa settimana». L'indicazione arriva direttamente dall'avvocato Loredana Pistoia, difensore di fiducia della giovane marocchina di 25 anni, colpita da ordine di custodia cautelare della magistratura bolzanina. La donna è coinvolta nell'inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione minorile con due minorenni che sarebbero state indotte a vendersi all'interno di un appartamento di via Resia. Per gli inquirenti la venticinquenne marocchina avrebbe avuto un ruolo importante nella gestione delle due ragazzine che oggi vivono in una struttura protetta in attesa di deporre davanti al giudice.

Il sostituto procuratore Donatella Marchesini intende procedere con incidente probatorio anche per superare le pressioni che verrebbero esercitate sulle due giovanissimi la cui testimonianza potrebbe risultare decisiva sul fronte della responsabilità penale dei clienti abituali. Come noto sul registro degli indagati sono finite persone molto note a Bolzano. Non mancano professionisti e imprenditori di fama che, secondo la Procura, avrebbero avuto rapporti sessuali a pagamento con le due minorenni marocchine. Perchè si possa parlare di reato è però necessario provare la consapevolezza della minore età delle due giovani prostitute e l'avvenuto pagamento della prestazione sessuale ottenuta. Per questo la deposizione delle due baby-prostitute ed anche della marocchina 25enne ricercata da diversi giorni potrebbe rivelarsi decisiva.

«La mia cliente - puntualizza l'avvocato Loredana Pistoia - non si è mai sottratta all'arresto. Quando è stato emesso l'ordine di custodia cautelare nei suoi confronti era all'estero e all'estero ha saputo del provvedimento a suo carico e dell'inchiesta». Una certa preoccupazione per la situazione non l'ha nascosta neppure al suo avvocato. La marocchina 25enne, che dovrebbe consegnarsi alla polizia entro le prossime 24 o 48 ore, sa di dover varcare la porta del carcere femminile di Rovereto ma è anche pronta ad incontrare gli inquirenti nelle primissime ore di detenzione. «Sì, questo lo posso confermare - dice l'avvocato Pistoia - la mia cliente mi ha sempre detto che intende rientrare in Italia ed affrontare la situazione. Vuole spiegare quanto prima al giudice la sua posizione».

L'avvocatessa rivela che la giovane marocchina ha altre due grosse preoccupazioni. Una riguarda la propria salute, l'altra il futuro della figlioletta che ha bisogno di lei. «E' affetta da una grave patologia - rivela l'avvocatessa - si tratta di un problema di salute che potrebbe risultare incompatibile con la detenzione in carcere». Sull'inchiesta dall'avvocatessa non è arrivata alcuna valutazione concreta. «Non posso entrare nel merito perchè ho necessità di parlare con l'indagata, capire effettivamente come stanno le cose. Per il momento penso che sia necessario semplicemente che rientri e si consegni. Posso solo dire che a me non ha mai parlato di elenchi di clienti». La giovane marocchina per il momento si trova ancora all'estero, probabilmente in Spagna. Con la Procura non esisterebbe alcun accordo per evitare la detenzione prolungata nel carcere di Rovereto.

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