Si spezza la pedana del bus Disabile si schianta a terra 

Protagonista della brutta avventura Nicola Nicolli, noto allenatore bolzanino «Su due automezzi il dispositivo non funzionava, sul terzo ho rischiato la vita» 


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Per Nicola Nicolli, il calcio è prezioso quanto l’aria. Anche perché Nicolli, per oltre 30 anni allenatore di Virtus Don Bosco e di quasi tutte le squadre cittadine, è un vero maestro di calcio. Ma quella della sua carriera sportiva è un’altra storia. La storia, triste e recentissima, che Nicolli ha voluto raccontare all’Alto Adige, risale a mercoledì scorso, quando Nicola ha lasciato la casa di Riposo Don Bosco, in via Milano, dove è ospite da qualche tempo a causa di problemi di salute, per recarsi al campo Righi dove era in programma la partita della Virtus Bolzano. Lo ha fatto a bordo della carrozzina elettrica su cui è costretto a muoversi. «Erano circa le 13.45, quando sono arrivato alla fermata dell’autobus – racconta – e, con mia grande delusione, ho scoperto che sia il primo che il secondo mezzo in servizio erano sì dotato della necessaria pedana per consentirmi di salire, ma, in entrambi i casi, il dispositivo non ha funzionato e la pedana non ha compiuto il movimento indispensabile per essere utilizzata». E così, Nicolli attende ancora e, finalmente, arriva un terzo autobus della Sasa. Questa volta, la pedana funziona regolarmente e l’uomo sale sull’automezzo. Scoprirà di lì a pochi minuti che motivi per essere sereni non ce ne sono affatto. «Sono sceso alla fermata di piazza Vittoria – spiega – , o meglio, ho iniziato a scendere. Sì, perché le porte si sono aperte e la pedana si è posizionata regolarmente, ma quando ci sono salito sopra con la carrozzina, la pedana stessa s’è spezzata all’improvviso, facendomi cadere con la faccia in avanti. E ho davvero temuto di morire. La porta dell’autobus era proprio di fronte ad un muro e la carrozzina, assai pesante, mi ha letteralmente spinto in avanti, verso il muro. Non so cosa sarebbe potuto accadermi se avessi battuto la testa lì. Invece, sono miracolosamente riuscito a mettere i gomiti in avanti e a ripararmi un po’. Ma è stata un’esperienza terribile, che non auguro a nessuno». Un’esperienza da cui Nicola è uscito con qualche botta e un enorme spavento. Peggio è andata alla carrozzina, che ha subito un danno strutturale importante e dovrà essere sostituita. «Ho subito chiamato Sasa – conclude Nicolli – e l’azienda s’è subito detta disponibile a pagare le spese». Ci mancherebbe, verrebbe da aggiungere: su tre autobus passati dalla fermata, due avevano la pedana fuori uso e, sull’ultimo, Nicolli ha davvero rischiato di lasciarci la pelle. Urge intervento, insomma.

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