«Smart working» al 100%, la Provincia dice basta 

La “Fase 3” dei dipendenti pubblici. Firmata la nuova circolare: da lunedì saranno i dirigenti a decidere il mix tra lavoro in presenza e quello a casa. Ma niente riunioni fisiche



Bolzano. «La particolare modalità di smart working, se configurata come “home office al 100%” del proprio orario di lavoro, sperimentata nella fase di emergenza, è da considerarsi conclusa». Con una circolare firmata ieri dal Direttore generale Alexander Steiner, la Provincia entra nella “fase 3” della sua organizzazione in tempo di Covid-19 mettendo la parola fine al lavoro agile emergenziale che è stato svolto fino ad oggi.

La circolare firmata ieri da Steiner ha subito messo in subbuglio numerosi dipendenti provinciali che saranno costretti al rientro in ufficio - in modalità da definire - ben prima della scadenza fissata in un primo momento, e cioè quella del 31 luglio.

Dall’inizio di marzo complessivamente ben 5.142 dipendenti hanno svolto il loro lavoro in modalità smart working o in telelavoro. Circa il 94% di tutti i dipendenti provinciali, la cui attività poteva essere svolta in home office, hanno svolto in parte il loro lavoro con questa modalità.

Nella circolare, la Provincia spiega che “la nuova fase richiede ed auspica allo stesso tempo di adeguare l’attività degli uffici e la prestazione dei servizi dell’Amministrazione provinciale, mai venuta meno in questi mesi, alle esigenze dei cittadini da un lato e del riavvio delle attività produttive e commerciali dall’altro. Ciò nell’ottica di garantire, come auspicato dalla Giunta provinciale, un rientro graduale funzionale alla operatività piena di tutti i servizi e della macchina amministrativa.

La palla passa ai dirigenti.

“Dato il combinato disposto tra le disposizioni previste per la fase 3 e il progressivo e costante miglioramento della situazione epidemiologica con riferimento al territorio provinciale, pur mantenendosi la possibilità di lavoro agile, si rimanda ai dirigenti l’individuazione delle modalità ottimali di prestazione del servizio allo scopo di garantire la piena funzionalità dello stesso”, prosegue la circolare. Saranno dunque i dirigenti a rivedere e ridefinire i permessi relativi allo smart working firmati con i dipendenti, “modificandoli per favorire il passaggio ad un’attività lavorativa che si articoli in un mix di presenza fisica e lavoro agile”. Solo in casi “eccezionali e motivati” il singolo dirigente potrà lasciare a casa al 100% in smart working un lavoratore provinciale sotto le sue dipendenze.

L’accordo coi sindacati.

Nella circolare la Provincia sottolinea come si stia lavorando ad un accordo coi sindacati per regolamentare lo smart working post emergenza, con regole e limiti chiari.

I servizi al pubblico.

Da lunedì 29 giugno i servizi di sportello e i servizi al pubblico della Provincia riprenderanno nella loro attività ordinaria, e dunque per i dipendenti di tali uffici la modalità smart working sarà quasi impossibile.

Gli interventi e le misure.

Numerose le misure di sicurezza previste per questa “fase 3” del lavoro in Provincia. Anzitutto, sono stati installati 395 pannelli in plexiglas a protezione del personale che presta e presterà servizio agli sportelli. Inoltre, in tutti i palazzi provinciali si proseguirà con la rilevazione della temperatura corporea. Confermato l’uso obbligatorio della mascherina quando il dipendente accede all’edificio, al cui ingresso dovrà anche lavarsi le mani. Mascherine obbligatorie anche quando i dipendenti si muovo nell’edificio, ad esempio lungo i corridoi, il giroscale e l’area dell’ingresso.

Gli ascensori potranno essere presi solo singolarmente e alla macchina del caffè potranno trattenersi al massimo due persone, rispettando la distanza interpersonale. Anche nei pressi delle stampanti c’è il divieto di assembramento: ogni macchinario potrà essere usato da una sola persona alla volta.

Eventi aggregativi e riunioni.

Anche nella “fase 3” del lavoro in Provincia le riunioni e i seminari dovranno continuare ad essere fatti in videoconferenza “in maniera preferibile”, mentre sono stati definitivamente cancellati tutti i corsi di formazione in presenza: al loro posto saranno sviluppate offerte di apprendimento online.













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