BOLZANO

Soccorso Alpino, l’allarme: «I sentieri in Alto Adige sono pericolosi»

Gajer, presidente Cnsas: «Il sole inganna, cadere sul ghiaccio può essere fatale» Lanciato «Georesq», un nuovo servizio di geolocalizzazione per gli escursionisti


di Alan Conti


BOLZANO. Il sole, le temperature gradevoli e l'inversione termica sembrano condizioni ideali per le escursioni in montagna ma possono trasformarsi in pericoli mortali.

Precipita nel dirupo, muore a 44 anni Ieri Günther Frei, di Prissiano, stava cercando le capre a oltre 2 mila metri di quota. Inutile ogni tentativo di soccorso

In questi giorni la montagna è un’insidia proprio perché appare sicura ma in realtà è estremamente pericolosa. Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico nei giorni scorsi ha pubblicato alcune raccomandazioni dopo due incidenti mortali in Piemonte. Domenica una scivolata ha tradito Günther Frei, 44 anni di Prissiano, morto mentre cercava di radunare delle capre nella zona di Cima Montelago sopra l'abitato della frazione di Valtina nella frazione di San Leonardo. Trecento metri di volo a 2.400 metri di quota.

Una vicenda che ha scosso Giorgio Gajer, presidente provinciale del Soccorso Alpino. «Bisogna davvero stare attenti ad avventurarsi in questo periodo lungo sentieri che sembrano semplici e che, al contrario, sono ad altissimo rischio. Le belle giornate e l'assenza di neve invitano all'outdoor ma possono anche tradire. L'erba ghiacciata e quella secca con la brina possono far scivolare all'improvviso». Come fare, dunque, ad attrezzarsi? «Prima di tutto è importante avere il coraggio di rinunciare alla meta. Poi vanno sempre consultati con meticolosità i bollettini meteorologici. Attenzione, inoltre, ai sentieri esposti a nord che hanno pochissime ore di irraggiamento solare». A fare la differenza, naturalmente, è anche l'attrezzatura: «Ci vogliono calzature adatte con suola in vibran e i ramponi evitando, però, quelli “a catenella”». Il Soccorso Alpino, comunque, guarda avanti ed attinge a piene mani dalla tecnologia lanciando il prodotto Georesq. Per capire come funziona basta visitare il sito www.georesq.it. «Semplificando – continua Gajer – si tratta di una tecnologia che, con la geolocalizzazione, permette di individuare immediatamente una persona tracciando tutto il percorso che un escursionista o un alpinista ha compiuto. In oltre 60 anni Il Cnsas è profondamente cambiato, ha subito un’importante e necessaria evoluzione. Solo gli stimoli, lo spirito, le motivazioni che ci spingono ad operare a volte in condizioni difficili e rischiose sono gli stessi di allora. Per Natale vogliamo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato in questo».













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