«Soldi in Austria se si apre il collegamento dell’Elmo»

Stauder (Lisa civica): «I turisti finiranno per pernottare oltre il confine»


di Luca Pianesi


SESTO PUSTERIA. «Un'opera assolutamente inutile, antieconomica, pericolosa per l'ambiente e per la stabilità idrogeologica del territorio». Continua la battaglia dei Verdi e di una buona parte della comunità di Sesto Pusteria contro la costruzione del collegamento fra Monte Elmo e Croda Rossa.

E le parole di Hans Peter Stauder, uno dei tre consiglieri comunali della Lista civica per Sesto, spiegano perfettamente le ragioni dei protestanti. «Questa costruzione andrebbe a incidere su un terreno a forte rischio idrogeologico - ha spiegato ieri durante una conferenza il consigliere della Lista civica - minaccerebbe l’esistenza della fauna e della flora locale, che è unica e dovrebbe essere tutelata. Ma soprattutto sarebbe antieconomica. Aprendo il collegamento con l’Austria, infatti, i turisti andrebbero ad alloggiare oltre confine, dove tutto costa di meno, mentre poi utilizzerebbero le nostre piste e i nostri stupendi versanti della montagna.

Conclusione: i soldi finirebbero in Austria, e a noi resterebbero l’affollamento e l’inquinamento. In una parola, i problemi». Dal punto di vista naturalistico la zona risulta essere ricca di torbiere e ambienti lacustri. «Costruire su quei terreni sarebbe molto pericoloso - ha detto Peter Ortner del Heimatpflegeverband Südtirol - dal punto di vista della stabilità idogeologica. E poi metterebbe a rischio la flora della zona, composta di larici e pini, le rarissime piante insettivore e gli esemplari di galli forcello e galli cedrone che sopravvivono praticamente solo in questi pochi ettari di bosco».

Da tre anni il Tar ha bloccato la costruzione dell’opera, dando, di fatto, ragione agli ambientalisti e ai protestanti, che però denunciano come la ditta Dolomiten AG abbia in realtà continuato a lavorare al progetto. «Gli occhi di tutti, a questo punto, sono puntati sul 4 dicembre - ha detto Rudolf Benedikter, il legale che rappresenta la tesi degli ambientalisti - quando i giudici si riuniranno per entrare nel merito della questione e valuteranno, speriamo una volta per tutte e dando ragione alle nostre argomentazioni, se quest’opera risulti essere davvero strategica oppure no».

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