Spostare le prostitute in Zona, pressioni della Svp in giunta

Il vicesindaco Ladinser: «Liberare dalle lucciole i rioni residenziali della città è un valore aggiunto». In Comune se ne sta parlando ma non c’è ancora un’intesa: «Dirottare i clienti su Bolzano sud»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. ll questore Dario Rotondi lo ha detto a chiare lettere: spetta alla politica decidere come affrontare il fenomeno della prostituzione che sta provocando sempre maggiori disagi e proteste nel quartiere dei Piani. Dopo la riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico si è deciso di incrementare i controlli di polizia e carabinieri soprattutto nella zona di via Macello in maniera tale da provocare un disturbo concreto all’attività delle «lucciole» nella speranza che scelgano altre zone. Ma il questore ha richiamato la politica alla proprie responsabilità di fare scelte e di indicare come combattere il fenomeno. Per il momento si è deciso di affrontare il problema istituendo, a partire dai prossimi giorni, divieti di fermata o e di sosta per gli automobilisti in transito nelle zone «a luci rosse».

Insomma, si pensa di colpire i clienti per rendere meno remunerativo il meretricio e, conseguentemente, indurre le prostitute a cambiare zona. Ufficialmente l’amministrazione comunale bolzanina non ha ancora preso una posizione chiara ma all’interno della giunta comunale sta ottenendo importanti consensi l’ipotesi di assumere provvedimenti drastici contro la prostituzione da marciapiede per liberare dal fenomeno tutta la zona residenziale della città.

In sostanza basta prostitute la notte sulle strade del centro (zona stazione) e dei Piani per spingere il fenomeno in zona industriale dove i residenti sono molto pochi. E’un’idea che piace ad alcuni componenti la giunta comunale, compresa la Volkspartei.

«Io dico che l’obbiettivo di liberare tutte le zone residenziali della città dal fenomeno della prostituzione deve essere primario - spiega il vice sindaco (e assessore alle attività economiche) Klaus Ladinser - personalmente sarei favorevole ad un intervento che provochi lo spostamento del fenomeno a Bolzano sud nell’ex zona industriale. In giunta ne abbiamo parlato e posso dire che ci sono altri assessori favorevoli a questo tipo di soluzione. Qualcuno è però ancora titubante e perplesso e sino ad oggi non si è presa alcuna decisione». Per i Piani sarebbe la fine di un incubo. Il mercato del sesso è sempre molto attivo e la presenza di una trentina di prostitute ogni notte provoca non solo degrado (ad esempio per l’imbarazzo ed il disagio di qualsiasi donna a rientrare a casa propria a tarda sera) ma anche un aumento vertiginoso del traffico notturno. «Va comunque detto - puntualizza ancora il vicesindaco Karl Ladinser - che a Bolzano il fenomeno è territorialmente limitato in quanto tutto sommato riguarda due o tre strade. Ritengo che la situazione possa essere affrontata bene, sotto il profilo della sicurezza, anche semplicemente con una maggiore presenza di polizia e carabinieri. Detto questo, è anche opportuno evitare di provocare un allarmismo esagerato. Non possiamo pensare di intervenire mettendo telecamere ad ogni metro...»

La vera soluzione è però legata al possibile spostamento delle prostitute in Zona, «E’ una tematica che abbiamo affrontato già diverse volte - conferma il vicesindaco - ribadisco che liberare dalla prostituzione la parte della città abitata per me sarebbe un valore aggiunto. Penso che il problema vada affrontato dalla giunta comunale anche con l’ausilio degli operatori sociali. L’intervento potrebbe non solo regalare la soluzione del problema una volta per tutte nei quartieri del centro, ma si potrebbe anche arrivare a forme di maggiore sicurezza anche per le donne che si vendono in strada. La soluzione della zona industriale eviterebbe anche che i «pendolari del sesso» entrino in città per contrattare una prestazione sessuale.

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