il caso

Stangata da 3 mila euro al ristorante che non sporca

Un esercente di Gries utilizza tutto l’umido prodotto per concimare il suo orto: «Ma alla Seab non interessa, la mia bolletta è sempre altissima»


di Alan Conti


BOLZANO. Un ristorante che limita la produzione di rifiuti grazie ad un orto dovrebbe essere premiato per lo sforzo, ma non a Bolzano. Le tariffe di Seab, stabilite dalle decisioni politiche del Comune, non si curano di stabilire una differenza tra chi produce notevoli quantità di rifiuto umido e chi cerca di evitarlo. L'organico, a differenza di Laives o Vadena, è inserito nella tariffa base delle attività senza distinzioni di sorta. Il caso è stato portato alla luce da un ristorante della zona di piazza Gries.

«Ho un orto alla Mendola – spiega il titolare – e questo mi aiuta a non produrre rifiuto umido. Lo utilizzo tutto per creare humus utile a concimare. Non conferisco nemmeno un grammo. Quando ci fu il cambio di sistema di raccolta mi recai da Seab e gli addetti mi consegnarono due bidoni da 240 litri e uno da 120. Nei mesi scorsi ho riconsegnato i cassoni più grandi perché non mi servono. Mi limito a due svuotamenti settimanali del bidone da 120 litri. Tutto verificabile dato che ogni conferimento è registrato con un codice a barre. Il cartone e il polistirolo, invece, li porto direttamente al centro di riciclaggio».

Uno sforzo che, economicamente, vale zero. «Con tre bidoni a carico e l'umido gettato via come tutti pagherei 3.000 euro all'anno. Senza umido e con due bidoni in meno pago sempre 3.000 euro. Abbastanza paradossale perché viene voglia di disinteressarsi. Ho parlato a lungo con i tecnici di Seab e mi hanno risposto che tutto dipende dai metri quadrati dell'attività e dalla categoria. Alcuni capiscono le mie ragioni ma spiegano di essere pagati per applicare le norme e non per discuterle». Regole che vengono stabilite dall'amministrazione comunale. «Bolzano, a differenza di Laives dove viene computato a parte, ha deciso di inserire comunque l'umido nella tariffa base – spiega Valentina Princigalli dell'ufficio pubbliche relazioni di Seab – e noi ci atteniamo a queste indicazioni. L'applicazione della tariffa, però, ha diversi aspetti che vanno considerati».

C'è un minimo, però, oltre il quale il ristorante non può scendere. Ancora una volta cittadini ed esercenti giudicano questo nuovo sistema “poco premiante”. «Non è vero che non si può fare nulla. Probabilmente ci sono dei servizi che si possono applicare al ristoratore all'interno della somma che già paga. Il cartone, per esempio, possiamo ritirarlo noi anziché costringerlo ad andare al centro di riciclaggio. Basta che ci contatti».













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