Striscioni di Casa Pound con un blitz all’Iti Galilei

Dieci ragazzi con il volto scoperto hanno manifestato contro il governo Monti. Il “flash mob” è avvenuto durante la pausa, sul tetto dell’istituto di via Cadorna


di Susanna Petrone


BOLZANO. Il Blocco Studentesco – emanazione del gruppo di estrema destra Casa Pound – manifesta a Bolzano contro il “governo dei Baroni” e contro Monti: il blitz - scattato in contemporanea in tutta Italia - è partito ieri alle 10.40 e si è concluso alle 10.50. Dieci ragazzi con il volto coperto e “armati” di striscioni, volantini, bandiere e megafono, ieri mattina - durante la pausa - sono riusciti a raggiungere il tetto dell’Istituto tecnico “Galilei” di via Cadorna. Hanno iniziato a gridare slogan contro il governo, mostrando uno striscione, accendendo fumogeni e lanciando volantini. Centinaia di studenti hanno assistito alla scena. Il tutto è durato pochi minuti. I ragazzi sono riusciti a dileguarsi, ancora prima che arrivassero le forze dell’ordine. Sul posto sono giunti i carabinieri, coordinati dal maggiore Alberto Campagnuolo, così come la polizia e gli agenti della Digos, coordinati da Giorgio Porroni. Nessuno sembra aver visto in faccia i manifestanti. Lo stesso bidello, sentito dai carabinieri, ha affermato di non essere riuscito a vedere i volti dei manifestanti di estrema destra: «Sono salito sul tetto - ha raccontato ai militari -. Ho detto loro di scendere immediatamente e di non danneggiare nulla. Poi sono scappati». Si tratta, comunque, quasi sicuramente di ex studenti dell’istituto: sapevano come raggiungere il tetto in breve tempo e sapevano che in questi giorni vengono posizionati pannelli solari e che di conseguenza la porta del tetto è aperta. Nei prossimi giorni i carabinieri consegneranno l’informativa in Procura, dove è stata aperta un’inchiesta contro ignoti.

La mobilitazione del Blocco non si è limitata solo a Bolzano: in oltre venti città, da Roma a Milano, passando per Torino, Bologna, Trento, Riva del Garda e altre aree, si è svolta ieri la giornata di mobilitazione nazionale del Blocco Studentesco, con cortei, scioperi, occupazioni, blitz e flash mob: «Quella che Monti ha definito la “generazione perduta” - sostiene Rolando Mancini, coordinatore del Blocco Studentesco – ha voluto dimostrare di non essere disposta ad accettare i dettami di un governo illegittimo e al servizio dei poteri forti, di non voler credere che misure come una spending review che colpisce scuole e università, ennesimo atto di distruzione dello stato sociale e di perdita di sovranità nazionale, siano nell’interesse del popolo italiano e in particolare dei più giovani. Per questo la cosiddetta “generazione perduta” ha voluto dare il suo “assalto al futuro”; un futuro dove non permetteremo l’esistenza di università private riservate a pochi privilegiati, dove la scuola pubblica sarà considerata un punto di forza, dove non ci saranno ministri espressione di banche e poteri forti, dove sarà la giovinezza a decidere del proprio destino e non persone al servizio della speculazione finanziaria internazionale». I simpatizzanti del Blocco studentesco in provincia sono un centinaio.

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