Supermercati, la sfida serale  a chi chiude più tardi 

La liberalizzazione. Il colosso Aldi arrivato da pochi giorni in Corso Libertà chiude alle 20.30. La Lidl alle 21 Cgil e Uil: «Orari sempre più aggressivi per eliminare la concorrenza. Probabile che si inneschi una reazione a catena»


Valeria Frangipane


Bolzano. Supermercati, scatta la corsa a chi chiude sempre più tardi che penalizza i lavoratori ma piace ai clienti ed alle aziende.

Prima erano le 19, poi sono diventate le 19.15, le 19.30, le 20 ecc. il punto vendita lidl di via maso della pieve - colosso tedesco della grande distribuzione - chiude tutti i giorni alle 21 (domenica alle 20) e adesso nel cuore di corso libertà è sbarcato un altro colosso, sempre germanico, che apre alle 8 e va avanti fino alle 20.30 (domenica alle 20). i sindacati cgil e uil non hanno dubbi: «probabile che si inneschi una reazione a catena tra i competitor» - in testa il gruppo aspiag despar, il poli, l’md ecc. - «visto che a nessuno piace perdere clienti. ed ai clienti diciamo che gli orari tirati all’infinito non hanno senso... dal lunedi al sabato in media hanno 66 ore di supermercati aperti». una manciata di anni e il mondo è cambiato. «pensiamo a pasquetta, al 25 aprile, al primo maggio ecc. aprire era considerato tabù. oggi salviamo, non si sa fino a quando, solo il 25 dicembre!». walter largher - uil - dice che la politica delle multinazionali in italia si è fatta spinta con le liberalizzazioni di monti. «puntano su orari e turni spinti ed aggressivi, per scalzare la concorrenza. possono anche lavorare in perdita per lunghi periodi perchè il loro obiettivo è il controllo del mercato . non credo che i concorrenti staranno a guardare, dobbiamo aspettarci la corsa a chi chiude più tardi. questione che non ci piace affatto. anche per questo - attraverso l’assessore provinciale al commercio philipp achammer - abbiamo chiesto a roma per l’alto adige competenza diretta su gestione degli orari ed aperture. speriamo di farcela». d’accordo antonella costanzo della cgil : «preferiremmo una regolamentazione chiara di orari e giorni di apertura. le aziende francesi (vedi carrefour) che stanno sperimentando ormai da anni le aperture serali/notturne, addirittura con l’h24, sono in grave crisi. chiaramente le aperture diffuse su domeniche, festivi e con orari così prolungati incidono negativamente sulla qualità di vita familiare dei lavoratori. tenete conto inoltre, che pur prolungando gli orari, i lavoratori continuano a percepire gli stessi compensi. si tratta di definire il modello di sviluppo sociale equo. continuiamo a sostenere che non possono essere le regole spregiudicate del mercato a delineare la società nella quale vogliamo far crescere i nostri figli. l’alto adige è sempre stata terra attenta al tema in questione, purtroppo il governo monti con il salva italia ha spalancato la strada alle multinazionali ed alla sregolamentazione del mercato, che ha finito per danneggiare inevitabilmente il mercato delle piccole e medie imprese e sconvolto la vita di tanta gente. così non si può andare avanti».













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