Svolta nella notte, il 30enne Benno finisce in carcere: è in stato di fermo 

L’inchiesta della Procura. Questa mattina l’udienza di convalida davanti alla giudice Carla Scheidle. Nelle ultime ore sarebbero emersi nuovi forti elementi di sospetto che avrebbero aggravato ulteriormente il quadro indiziario. Pericolo di fuga e di inquinamento delle prove


Mario Bertoldi


Bolzano. Benno neumair è in carcere. erano da poco trascorse le 23 quando l’altra sera l’avvocato flavio moccia è stato avvisato che la procura della repubblica aveva emesso un decreto di fermo a carico del giovane, il 30enne accusato di aver assassinato entrambi i genitori (laura perselli e peter neumair) facendone sparire anche i corpi. non è stato un fulmine a ciel sereno. lo stesso avvocato moccia assieme al collega angelo polo avevano avvisato il ragazzo che il rischio di un provvedimento di questo tipo non poteva essere escluso. ed è stato proprio così.

Nella riservatezza totale degli inquirenti, l’inchiesta si è via via arricchita di nuovi indizi e nuovi particolari sino al raggiungimento di un quadro indiziario complessivo decisamente pesante. solo a quel punto la procura ha deciso di passare all’offensiva, disponendo un decreto di fermo a fronte del quale venerdì notte i due avvocati difensori hanno concordato con gli inquirenti l’accompagnamento volontario dell’indagato in procura ove benno sostanzialmente si è consegnato ai pubblici ministeri. erano le una di notte quando, dopo le formalità di rito, il giovane ha varcato i cancelli del carcere di via dante a bolzano a disposizione del giudice delle indagini preliminari che dovrà pronunciarsi nelle prossime ore sul teorema. ieri pomeriggio i pubblici ministeri igor secco e federica jovene hanno depositato al giudice delle indagini preliminari carla scheidle la comunicazione del provvedimento di fermo adottato che ha un presupposto base nell’urgenza a seguito del pericolo di fuga dell’indagato nell’ambito di un quadro indiziario pesante. l’udienza di convalida, in programma già questa mattina alle 10, sarà anche la prima occasione del giudice per sottoporre ad interrogatorio il giovane benno, sempre che decida di parlare. i suoi avvocati potrebbero infatti anche consigliargli di avvalersi della facoltà di non rispondere per prendere tempo e poter conoscere tutti gli elementi di accusa o forte sospetto in mano alla procura. al di là della convalida o meno del fermo, i pubblici ministeri avranno comunque la possibilità di chiedere al giudice l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere a tutela delle indagini in corso. sotto questo profilo pesa - e non poco - il fatto che i cadaveri dei due coniugi (scomparsi la sera del 4 gennaio scorso) non siano ancora stati ritrovati. gli inquirenti, infatti, temono un possibile inquinamento delle prove. in effetti nessuno al momento può escludere che l’indagato possa aver in qualche modo architettato un depistaggio lasciando indizi sul possibile occultamento delle salme nelle acque dell’adige mentre i coniugi neumair potrebbero essere stati fatti sparire in altro modo e magari sepolti altrove (al fine di evitare che possa essere riscontrata la causa certa della morte).

Di fatto, dunque, l’impressione netta è che qualche nuovo elemento indiziario di un certo peso si sia aggiunto nelle ultime ore. è probabile ad empio che in mano agli inquirenti siano stati consegnati i primi risultati scientifici definitivi di aLcune tracce di sangue rilevate ed analizzate dai ris (il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri). si tratta di reperti (come le gocce di sangue rilevate al ponte di vadena) che potrebbero risultare decisivi se si arriverà al processo che, a seguito della riforma imposta dal primo governo conte, dovrà svolgersi con rito ordinario direttamente in corte d’assise escludendo il rito abbreviato con possibilità di sensibili sconti di pena in caso di condanna.

Ieri sera la procura ha negato che la svolta alle indagini sia stata data dai primi risultati scientifici delle analisi di laboratorio. è innegabile, però, che qualcosa sia accaduto a livello probatorio o indiziario nelle ultime ore. che la ricostruzione della sera del 4 gennaio da parte di benno neumair avesse molti punti oscuri e poco credibili era evidente da almeno una decina di giorni. il fermo disposto l’altra notte ne è solo l’ultima conferma. tra il resto il decreto firmato dai pubblici ministeri secco e jovene è molto dettagliato. si tratta di oltre 40 pagine (tutta l’inchiesta ha prodotto sino ad oggi otre 500 pagine di atti) che dimostrano la meticolosità con cui la pubblica accusa ha lavorato. ora che benno neumair si appresta a comparire per la prima volta davanti ad un giudice dovrà cercare di dare finalmente una spiegazione credibile a comportamenti risultati sempre palesemente illogici, a partire dalle indicazioni sull’abbigliamento dei genitori la sera del mistero per arrivare ai telefonini silenziati e spenti, ai quaranta minuti trascorsi ad ascoltare musica in un luogo spettrale nei pressi del ponte di vadena (ove sono state rinvenute tracce di sangue del padre peter), alla corsa alla doccia con cambio dei vestiti in casa dell’amica di ora.













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