«Tagli alle indennità, la Svp si adegui»

Il braccio destro di Renzi, Emanuele Fiano, a Bolzano: Volkspartei nostra alleata ma sui costi della politica non si scherza


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Emanuele Fiano sta alla destra di Renzi. Anche se "alla destra" è poco. Gli sta alla sinistra e anche al centro. Ovunque. Perché essere oggi capogruppo Pd alla Camera in commissione affari costituzionali, a due mesi dal referendum sulle riforme, vuol dire stare sulla prima linea di fuoco. Più avanti del premier, se si può. Sotto il tiro incrociato. A proposito: Fiano è anche responsabile Pd proprio con delega alle riforme. Ieri era a Bolzano, portato da Daniel Alfreider, deputato Svp, impegnatissimo nel progetto di modifica dello Statuto per la tutela dei ladini (come lui).

Fiano, Renzi vuole riformare lo Stato. Anche lo Statuto di autonomia?

Lo Statuto, nel caso, lo cambieremo solo insieme. Noi e gli altoatesini. Nessuno farà nulla da solo.

Dicono, all'opposizione, che questo è un favore del Pd alla Svp

Non è un favore, è un patto. Che non nasce qui e ora, ma da molto lontano. Renzi vuole un Paese più moderno attraverso un quadro legislativo più agile ma non pensa a cambiare le cose che vanno bene. E l'autonomia va bene. È un esempio virtuoso di buon governo.

Le opposizioni altoatesine, a destra e a sinistra, dicono che clausola di salvaguardia e altre questioni riaperte come la toponomastica sono in realtà moneta di scambio per avere il sì della Svp al referendum costituzionale

Sarebbe ben misero come accordo. In realtà la correttezza dei rapporti tra Pd e Svp nasce non ieri, ma l'altro ieri se non prima ancora. Poggia su una lunga tradizione di collaborazione democratica.

Che Renzi non vuole smentire?

Il governo collabora con la Svp con realismo e condividendo i valori di fondo. E poi nel disegno che il Pd porta avanti per arrivare ad uno Stato più moderno c'è posto anche per una valorizzazione dell'autonomia altoatesina.

Onorevole, qui pochi politici vogliono ridursi lo stipendio...

Direi che è una questione che riguarda la vostra autonomia.

Ma si ricorda quando c'era Durnwalder che guadagnava più di Obama? Fu un caso nazionale.

Adesso c'è Kompatscher.

Che guadagna più di Renzi

Allora io dico questo: il governo è nettamente a favore di un dimagrimento complessivo della spesa pubblica, soprattutto per quanto riguarda indennità e emolumenti della politica.

Quindi anche a Bolzano?

Ovunque.

Qui c'è chi ignora il decreto Monti che impone il taglio delle indennità. Lei vorrebbe invece che si rispettasse?

Anche senza entrare nello specifico e nelle prerogative dei consigli, dico che la tendenza deve essere verso un dimagrimento. Di più non mi faccia dire. Rispetto le autonomie. Soprattutto se speciali.

A Bolzano il sindaco che ha vinto le primarie Pd chiede di legalizzare la prostituzione per controllarla.

Che si fa?

È un tema che coinvolge molti sindaci in molte città...

Qui ormai si riparla di case chiuse

Nessuno può vietare di aprire una riflessione.

Ma lei, che dice?

Che il Pd è dell'avviso che si debba intervenire. Ma anche che il problema è mal posto. Non dal sindaco, con cui non ho parlato, ma in generale.

Dunque intervenire sulla prostituzione nelle strade?

Le do una notizia: tra pochissimi giorni sarà accelerata in Senato la discussione di una nostra proposta di legge sulla sicurezza urbana. Dentro ci sono norme che rafforzano e di molto i poteri del sindaco su questioni come ordine pubblico e decoro urbano. Nel concetto di decoro c'è anche la prostituzione. Avrà poteri che oggi hanno i prefetti.

Caramaschi porterà la questione all'Anci, l'assemblea dei comuni italiani.

Bene.

È l'Anci a chiederci maggiori poteri per i sindaci. E proprio, in molti casi, per contrastare la prostituzione da strada.

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