Tagliata la musicoterapia a 3 ragazzi in coma

I famigliari di Mattia Fiori raccontano: le canzoni di Battisti per continuare a sperare


Mario Bertoldi


BOLZANO. La crisi taglia anche la speranza. E' quella cullata in silenzio tutti i giorni dai parenti più stretti e dagli amici di quattro nostri concittadini (tre sono ragazzi di vent'anni) da tempo orami ospiti della struttura per lungodegenti Firmian. Clinicamente parlando sono considerati in coma senza ritorno anche se nessuno può escludere il miracolo.

«Sino a quanto Mattia c'è è giusto che facciamo tutto il possibile per lui» spiega la sorella di uno dei quattro degenti in queste condizioni, Mattia Fiori il giovane bolzanino che vive in stato vegetativo da quasi cinque anni a seguito degli effetti devastanti di uno shock anafilattico provocato da un farmaco. Da circa un anno era stato attivato un nuovo fronte di speranza: la musicoterapia.

Un modo per tentare di risvegliare i misteriosi meccanismi del cervello di una persona, offeso irrimediabilmente o quasi a seguito di una prolungata assenza di ossigeno. In sintesi è la storia di Mattia Fiori, soccorso dopo 7 interminabili minuti di blocco cardiaco. Ma è la storia di tanti altri pazienti che sembrano destinati a spegnersi nell'oblio senza più riprendere contatto con la realtà. La musicoterapia segue una strada diversa da quella ufficiale della medicina che sembra non dare speranze. E' una terapia che si basa sulle emozioni e sui ricorsi racchiusi nei misteri della mente di una persona.

Da mesi, una volta alla settimana cinque musicisti, coordinati dal musicoterapeuta toscano Roberto Ghiozzi, si davano appuntamento nelle stanze del Firmian per alimentare la speranza. In occasione di quel concertino, tutte le settimane i quattro pazienti del Firmian in stato vegetativo venivano accompagnati nella stessa stanza, nella speranza di un risveglio improvviso, di un battito di ciglio legato alla percezione della realtà. Ora la crisi sta uccidendo anche la speranza.

L'Alto Adige, terra autonoma e ricca, non può permettersi di continuare ad alimentare solo speranze. I soldi pubblici sono una risorsa troppo preziosa e non possono più essere utilizzati per terapie dai risultati molto incerti, per non dire utopistici. Ecco perchè ai famigliari dei quattro degenti l'Azienda sanitaria ha inviato comunicazione ufficiale annunciando l'impossibilità di proseguire. Per continuare a cullare la speranza parenti e amici dovranno darsi da fare e trovare almeno trentamila euro.

«Per tutti noi è una cifra enorme» spiega Renato Fiori, papà di Mattia. Il quale però non si dà per vinto. Anche perchè la musicoterapia sino ad oggi era riuscita a provocare evidenti emozioni nella mente spenta di Mattia. «Mio fratello era un grande appassionato di Lucio Battisti - racconta la sorella Francesca - in occasione di ogni seduta il suono di quelle canzoni sembrava regalare un certo rilassamento a Mattia, quasi si trattasse di un senso di pace e serenità. Non sappiamo purtroppo che cosa Mattia sentisse ma quei suoni lo inducevano a chiudere le occhi e ad addormentarsi».













Altre notizie

La città

La rinascita green della piazzetta Schgraffer a Bolzano è completata

L’assessora Chiara Rabini: «Il progetto prevedeva la creazione di un giardino con tavolini e alberi reinterpretato secondo la sua forma originale, tenendo conto di conservazione storica, flessibilità e adattamento climatico. Questo dare un luogo accogliente, verde e vivace alla comunità»

il nuovo corso

WaltherPark, è subito “effetto-Schoeller”: aumentate le richieste di alloggi. Il neopresidente a Bolzano: «Orgogliosi di far parte del progetto»

Prima visita pubblica nel capoluogo della nuova proprietà. Hager: «Stiamo già viaggiando in quinta, ma metteremo una marcia in più» (foto Matteo Groppo)

LE FOTO. La stretta di mano nel cantiere e il saluto alzando il caschetto

L'ANNUNCIO. Confermati i tempi: primavera 2025
L'ACQUISIZIONE. Il gruppo tedesco Schoeller subentra a Signa

Attualità