Tangenti Ipes, Kritzinger pagherà 100 mila euro

È stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale e di immagine Rischia di pagare in solido per tutti. Annunciato l’appello a Roma


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Non è un bel Natale per Peter Kritzinger l’ex funzionario Ipes che patteggiò una condanna ad un anno e mezzo di reclusione (per corruzione, truffa e peculato) nell’ambito dell’inchiesta penale sul cosiddetto scandalo Ipes per il giro di microtangenti per l’assegnazione di lavori di manutenzione. I giudici della Corte dei Conti hanno ora depositato sotto l’albero la sentenza con cui, in sede contabile, lo condannano a risarcire 100 mila euro all’istituto per il quale lavorava e, dunque, alla Provincia. Kritzinger rischia di pagare per tutti secondo il principio della responsabilità solidale salvo poi rivalersi su eventuali altri responsabili. L’attenzione è soprattutto rivolta alla posizione di Stefano Grando, il suo diretto superiore, condannato in sede penale (ma solo in primo grado) a tre anni di reclusione per corruzione. In attesa della sentenza definitiva, la magistratura contabile ha presentato il conto (sul danno erariale e di immagine) solo a Kritzinger. Rispetto alla richiesta del procuratore Robert Schülmers, i giudici sono stati più clementi. La Procura aveva infatti quantificato la richiesta risarcitoria in 173.414 euro di cui 43.414 provocati da danno da disservizio, 30 mila euro per i costi subìti dall'ufficio per le verifiche contabili successive agli arresti, e 100 mila euro per danno di immagine. Salvo stravolgimenti in secondo grado, Kritzinger (difeso dagli avvocati Giancarlo Massari e Renato Brazzini) se la caverà con 100 mila euro tondi (28 mila per danno da disservizio, 60 mila per danno di immagine e 12 mila per costi subìti dall’ufficio). In sentenza i giudici ovviamente sottolineano la gravità del comportamento di natura dolosa dell’ex funzionario che si muoveva all’interno di un “sistema di corruttela che vedeva coinvolti anche altri dipendenti dell’istituto». La sentenza non è provvisoriamente esecutiva e gli avvocati difensori di Kritzinger hanno già annunciato ricorso alle sezioni riunite della Corte dei Conti di Roma per il giudizio di secondo grado. E’ ovviamente interesse di Kritzinger far slittare il più possibile il momento del pagamento anche perchè nel frattempo dovrebbe arrivare a sentenza definitiva il procedimento a carico di Stefano Grando che Kritzinger avrà titolo di chiamare ad una partecipazione concreta al risarcimento. Per il momento resta sotto sequestro (conservativo) l’appartamento ove Kritzinger vive a titolo di garanzia nei confronti della Provincia.

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