Tangenti Ipes: Tommasini riorganizza gli uffici dell'istituto

Il progetto era stato avviato già prima che scoppiasse il caos legato agli appalti, tanto che l’assessorato provinciale all’edilizia sociale aveva incaricato Renzo Caramaschi di ridisegnare l’organigramma dell’Ipes in maniera più funzionale. Tra le novità previste, annuncia il vicepresidente della giunta provinciale Tommasini, ci sono un ufficio controlling e un ufficio appalti centralizzato


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Lo scandalo Ipes porterà a una riorganizzazione interna dell’istituto per l’edilizia sociale. Il progetto in realtà era stato avviato già prima che scoppiasse il caos legato agli appalti, tanto che l’assessorato provinciale all’edilizia sociale aveva incaricato Renzo Caramaschi di ridisegnare l’organigramma dell’Ipes in maniera più funzionale. Tra le novità previste, annuncia il vicepresidente della giunta provinciale Tommasini, ci sono un ufficio controlling e un ufficio appalti centralizzato.
Mentre a livello giudiziario l’inchiesta sull’Ipes si allarga (come anticipato ieri dall’Alto Adige, presto potrebbero esserci nuovi indagati), la commissione d’inchiesta provinciale ha appena iniziato il suo lavoro. Il presidente Elmar Pichler-Rolle spiega che saranno raccolte le varie risposte fatte pervenire alle interrogazioni dei consiglieri provinciali e annuncia che il 24 agosto saranno convocati i vertici dell’Ipes: «Vogliamo capire alcune cose sul funzionamento dell’istituto, sui controlli interni, sull’eventualità di errori e negligenze. Spetta al consiglio provinciale verificare se i soldi pubblici vengono spesi bene ed è questo che intendiamo fare». Alla commissione è arrivata una lettera firmata dall’assessore all’edilizia sociale Christian Tommasini: «L’assessore - spiega Pichler Rolle - ha detto che c’è massima disponibilità a collaborare con noi e ci ha fatto sapere che la giunta sta valutando come modificare l’assetto e l’organigramma dell’Ipes».
In Provincia se ne discute da tempo, già prima dell’inchiesta sugli appalti, come conferma lo stesso Tommasini: «In questi anni - spiega il vicepresidente della giunta provinciale - l’Ipes è cresciuto molto e oggi ha un patrimonio di 12.800 alloggi. C’era bisogno di intervenire a livello di organizzazione interna e visto che potevamo contare sull’esperienza di Renzo Caramaschi, già city-manager del Comune, abbiamo chiesto a lui di pensare a come migliorare e potenziare alcune funzioni».
Tra queste funzioni c’erano gli uffici del personale, l’ufficio legale e l’ufficio informatica. Ma l’ipotesi di riforma riguardava soprattutto i controlli interni: «Una delle novità previste nell’ipotesi di riforma riguardava proprio il controlling. L’altra prevedeva la creazione di un ufficio appalti centralizzato», spiega Tommasini che sottolinea come i vertici dell’istituto, «a partire dal presidente Pürgstaller», erano favorevoli a questa riforma.
Dopo quello che è successo, la riforma sarà probabilmente accelerata. Lo dice anche Pichler-Rolle: «Il compito principale della politica, e quindi della commissione d’inchiesta da una parte e della giunta provinciale dall’altra, sarà quella di evitare che certe cose non si ripetano più. Uno dei punti di forza dell’Alto Adige rispetto ad altre realtà è sempre stato quello di poter contare su un’amministrazione trasparente ed efficiente. Porteremo avanti le proposte che la facciano tornare tale».

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