Targhe estere, Moscovici: «Sanzioneremo l’Italia» 

La Svp scende in campo. L’europarlamentare Dorfmann incontra il commissario europeo Intanto Unterberger, Steger e Durnwalder trattano con i ministeri dei trasporti e degli interni


Davide Pasquali


Bolzano. La Svp è scesa in campo contro il Decreto sicurezza del governo, quanto meno per la parte relativa alla circolazione dei veicoli con targa straniera. Un problema che riguarda in sommo grado l’Alto Adige, per via delle migliaia di lavoratori stranieri che qui sono stagionalmente occupati nel turismo o nell’agricoltura, per non parlare dei tanti altoatesini che lavorano in Austria o in Germania. L’europarlamentare Dorfmann ha incontrato il commissario europeo Moscovici, il quale ha garantito: verranno avviate verifiche e, in caso di incompatibilità con il diritto comunitario, verrà avviata una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. Intanto, i senatori Unterberger, Steger e Durnwalder hanno avviato colloqui serrati con i ministeri degli interni e dei trasporti per limare il decreto in chiave altoatesina. E gli stessi Unterberger e Durnwalder, in qualità di avvocati, hanno cominciato a impugnare alcune delle sanzioni elevate in Italia a conducenti di veicoli con targa estera.

Il commissario europeo

Su iniziativa dell'europarlamentare Herbert Dorfmann, la Commissione europea sta esaminando la legalità della norma italiana che proibisce di guidare auto con targhe straniere. La nuova legge ha già causato l’elevazione di numerose multe. Dal 4 dicembre 2018, infatti, le persone che risiedono in Italia da più di sessanta giorni non sono più autorizzate a guidare un veicolo con targa straniera. In febbraio Dorfmann ha presentato un'interrogazione scritta alla Commissione europea per appurare se la nuova legge costituisca un limite alla libertà di stabilimento in Europa. Sulla base del diritto di stabilimento e della libera circolazione delle persone, molte persone - specialmente quelle provenienti dalle regioni di confine - lavorano o studiano in un altro stato membro dell'Ue e là acquistano anche un veicolo. Dorfmann ha chiesto alla Commissione europea di verificare se la nuova legge italiana in materia di targhe straniere sia effettivamente compatibile con le leggi dell'Unione europea e, in caso contrario, quali azioni intenda intraprendere. Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha risposto affermando che la Commissione indagherà a fondo sul caso e probabilmente avvierà una procedura d'infrazione contro l'Italia nel caso in cui la nuova legge non fosse compatibile con il diritto dell’Ue. "Questo è un importante passo avanti. Il decreto italiano è palesemente malfatto e spero che l'Ue ora aumenti la pressione sull'Italia per introdurre immediatamente i miglioramenti necessari", afferma Dorfmann.

I senatori

Non è detto che Moscovici possa intervenire più di tanto. E allora si lavora pure su altri fronti. Per quanto riguarda lo spirito della normativa, la Svp non è contraria. I residenti in Italia devono pagare le imposte in Italia. In troppi acquistavano auto in Austria o Germania per aggirare. Ma se una persona lavora per una ditta estera, e gli mettono a disposizione un’auto, perché la moglie il marito o i figli non possono guidarla? Il peggio, spiega Unterberger, l’assurdità, è collegata a una frase del regolamento di attuazione del decreto sicurezza. «Si parla di residenza normale. Ossia dove si risiede per più di 180 giorni all’anno. Quando le forze dell’ordine fermano un lavoratore del settore turistico o agricolo, alla guida di un’auto con targa straniera, gli chiedono: dove abiti? Ovviamente risponde in Alto Adige. E allora scatta la sanzione: 750 euro se paghi una settimana dopo, 500 se paghi subito. Ovviamente, tutti pagano subito, rinunciando così a presentare ricorso». A parole, i dirigenti del ministero dei trasporti si sono mostrati aperti, ma occorre sentire il ministero degli interni. Si attende una risposta nel giro di un paio di settimane. Intanto, dinanzi al giudice di pace si stanno impugnando le prime sanzioni. DA.PA

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