Bolzano

Telenovela Piazza Matteotti: ora tornano le panchine 

La riqualificazione infinita. Rimesse le panchine in attesa delle sette fioriere e della ricollocazione del busto dei martire antifascista. Ma resta la sensazione di uno spazio vuoto e senz’anima



BOLZANO. Piazza Matteotti prova a risollevarsi dopo settimane in cui era finita piegata da proteste e polemiche. Nei giorni scorsi sono tornate le panchine . Di questi tempi, una notizia. Proprio la mancanza di sedute aveva fatto alzare il tasso di litigiosità sommersa tra abitanti e amministrazione. Ma non è finita. Perché è stato programmato per i prossimi giorni anche l'arrivo di sette fioriere. Infine, a garantire una piccola accelerazione in un' agenda riqualificativa fin qui molto scarna, a ferragosto Giacomo Matteotti ritroverà la sua collocazione centrale nella piazza che porta il suo nome.

«L'avevo chiesto appena resomi conto del confinamento del busto dietro il muro del giardino», ammette Renzo Caramaschi. Ora, dopo un mese di attesa, l'operazione. Che sarà completata dall'installazione di un piedistallo più solido, almeno all'apparenza, di quello originariamente assemblato. La sistemazione del busto del martire dell'antifascismo all'altezza della nuova fermata dei bus, nella parte alta dello slargo, era stata giustificata, in sede ai approvazione del progetto da parte della commissione giudicatrice, dal fatto che in quel modo Matteotti sarebbe stato in asse rispetto alla vista dall'altro lato della piazza. E vicino ad un luogo, il giardino, che si riteneva potesse diventare il fulcro della possibile frequentazione del luogo riconvertito. Invece, all'atto pratico, Matteotti è risultato oscurato proprio dal muro di cinta del verde, da cui spuntava solo una parte della testa, a guardarlo in prospettiva.

Successivamente, pensando invece alle cerimonie che solitamente hanno come focus il piccolo monumento, si è deciso che quella posizione così asimmetrica sarebbe risultata anche poco dignitosa. Così, ecco lo spostamento e l'aggiunta di una base monumentale più classica.

Le fioriere, invece, sono un'addizione successiva al progetto. Che aveva previsto una lunga struttura porticata a fianco dei condomini sullo sfondo a riempire lo spazio. Poi, la costruzione di questo elemento è stata rinviata e, da più parti, era emersa la richiesta di limitare la sensazione di vuoto che, dopo questa decisione, era subito emersa. Non potendo d'altronde piantare alberi per là presenza del garage sotterraneo e delle griglie di aerazione, i vasi erano apparsi come la soluzione più pratica anche se non strutturale. Ed ecco le sette fioriere in arrivo, a cura della giardineria comunale. L'altro elemento mancante erano infine le panchine. Che non sono un granché come arredo urbano ma che erano immediatamente state trasformate, anche dalle opposizioni, come uno dei focus in negativo della faticosa riqualificazione della piazza. Da più parti giudicata infelice. In particolare per l'assenza di elementi che avrebbero potuto favorire l'aggregazione degli abitanti e dare sollievo ai molti anziani del rione.

Così, tre situazioni che di solito costituiscono gli elementi marginali dei progetti di questo tipo, e cioè panchine, fioriere e collocazione di un piccolo busto, avevano finito per diventare la pietra dello scandalo nelle frizioni tra maggioranza e opposizione e al centro delle proteste degli abitanti.

Ora almeno questo elementi ci sono o stanno tornando. Ma alcune questioni legate alla fruibilità della nuova piazza, al suo possibile ruolo e al rapporto identitario con i rioni popolari che vi si affacciano, restano ancora sul tappeto. P.CA.

 













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