Totem, il Comune chiede un giro di vite

Lettera alla Provincia: «Serve una norma che consenta di rimuoverli». Stocker: «Ci stiamo lavorando: regole in arrivo»


di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. Intervento deciso del Comune di Bolzano nella lotta al gioco d’azzardo. Ieri, in una lettera alla Provincia, il vice commissario con delega alle attività economiche Hermann Berger ha sollevato il problema dei “totem” nei pubblici esercizi, ribadendo «la necessità di un deciso e rapido intervento provinciale per apportare modifiche alla normativa relativa alla disciplina degli apparecchi da gioco». L’obiettivo è quello di equiparare a questi anche i “totem” «ovvero qualsivoglia tipologia di apparecchiature che consentano anche solo potenzialmente con collegamenti online, attività di gioco con vincite in denaro».

In attesa della revoca da parte della Provincia, fissata per il 31 dicembre, delle licenze di quelle sale videolottery entro un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili, il nuovo pericolo è rappresentato, appunto, dai “totem” ovvero l’ultima frontiera del gioco d’azzardo:

«Anche se ufficiosamente - prosegue la nota di Berger - i cosiddetti “totem” hanno unicamente lo scopo di offrire servizi commerciali come effettuare ricariche telefoniche ed altro, di fatto vengono utilizzati per l'offerta e la raccolta di giochi online su siti anche illegali che in ogni caso violano il monopolio di Stato».

Il vice commissario chiede anche che sia prevista una norma per rimuovere anche quelli già installati, così come avvenuto per le slot, affinché i Comuni possano rimuovere tutti i totem dai bar. Per il Comune queste misure sarebbero necessarie «per non vanificare tutti gli sforzi fatti in precedenza dalle amministrazioni affinché il gioco con vincite in denaro sia bandito dai pubblici esercizi».

Nella stessa nota, il Comune ha inviato l’elenco aggiornato dei siti sensibili presenti nel raggio di 300 metri dalle sale gioco operanti in città invitando la Provincia a revocare le concessioni a quelle sale che si trovano all’interno di tali aree, precisando che «all’inizio di gennaio, l’amministrazione provvederà a verificare l’effettiva chiusura delle sale, in caso contrario emetterà specifici provvedimenti di chiusura».

Ricordiamo che la ludopatia è un fenomeno ben presente in Alto Adige, come provano i numeri del centro terapeutico provinciale per le dipendenze di Bad Bachgart, in val d’Isarco, ogni anno sono 35 circa i nuovi pazienti che ricorrono a cure specifiche, un dato in costante crescita e i casi patologici che non affrontano un percorso terapeutico potrebbero essere molti di più con un impatto e un costo sociale molto alto.

Dal canto suo la Provincia sta lavorando a una modifica dell’attuale legge, l’assessora Martha Stocker, infatti, si è sempre dichiarata sensibile all’aspetto socio-sanitario del problema: «L’abbiamo già detto da tempo che noi stiamo preparando una modifica della legge, c’è un gruppo di lavoro che è già all’opera da sei mesi su tutte queste tematiche e in questo contesto anche la questione dei totem sarà presa in considerazione, non so se la modifica della legge sarà pronta per fine anno, ma in ogni caso entro breve».

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