Totogiunta: sanità, Stocker in pole, la scuola a Theiner

Valzer di ipotesi sulle competenze, ma Kompatscher non ha fretta. Nel Pd pressing per la giunta a 11: così si salvano i due assessori


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Giunta a otto, nove o undici? Maggioranza con il Pd, più eventuale allargamento ai Verdi. O l’ipotesi estrema di una coalizione spostata a destra con i Freiheitlichen ed Elena Artioli assessore italiano? Nella Svp sotto choc per la perdita della maggioranza assoluta circolano le ipotesi più variopinte sulla prossima giunta. La prima guidata dal presidente Arno Kompatscher. Le idee circolano liberamente, visto che non sono ancora iniziate le riunioni con gli partiti. Intanto dall’ala economica trapela l’irritazione per un partito «troppo spostato a sinistra, servirà un riequilibrio». L’unico dato che gli interessati sottoscrivono è che sarà una trattativa lunga, più di quella del 2008. L’insediamento della giunta potrebbe slittare oltre la fine dell’anno, lasciando Durnwalder in sella fino al 2014. Una circostanza che permetterebbe al presidente uscente, in carica dal 1989, di chiudere festeggiando i 25 anni di governo. La scaletta non è stata definita. Dovrebbe occuparsene lunedì prossimo la Parteileitung della Svp, la prima dedicata alla analisi dettagliata del voto, dopo la riunione veloce di lunedì pomeriggio. Lo schema ipotizzato finora prevede l’avvio delle trattative ufficiali con i partiti solo intorno alla convocazione della prima seduta del consiglio provinciale, il 18 o 19 novembre.

Per lunedì sarà pronta la mappa del voto Svp del 27 ottobre, che ha segnato la perdita della maggioranza assoluta con la Svp scesa dal 48,1% del 2008 al 45,7%, pari a 17 consiglieri.

Il risultato elettorale segna perdite più pesanti in alcuni comprensori (Burgraviato, Alta Val d’Isarco e Pusteria), crescita degli Arbeitnehmer (da 3 a 4 eletti), delusione di ala economica e contadini, per le indicazioni di voto disattese dagli elettori. Tutti elementi che comprensori e correnti interne dovranno a loro volta esaminare: le riunioni sono già iniziate (dimissioni del leader degli Arbeitnehmer Gufler dopo la mancata elezione e della leader delle donne Margesin) e proseguiranno nelle prossime due settimane. Sarà questa la base su cui Arno Kompatscher, che ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Fiè e Consorzio dei Comuni, ragionerà per arrivare a formulare al partito la sua proposta per la giunta. Va però ricordato che Kompatscher prima del voto ha annunciato che non potranno più pesare come un tempo le alchimie di correnti e comprensori.

Ipotesi di giunta. Nel Pd cresce il pressing per una giunta a 11, che permetterebbe l’ingresso di due assessori italiani. La legge provinciale fissa un massismo di nove ma, si dice, è sufficiente portare in consiglio provinciale una modifica alla stessa legge.

Il tema sarebbe stato affrontato anche all’interno della Svp con una certa freddezza di Kompatscher.

Nel gioco degli incastri si continuano a dare per certi in una giunta a nove Kompatscher, Mussner, Schuler, l’Obmann Theiner, Martha Stocker. Poi altre due donne (papabili Amhof, Stirner o Deeg). Con Christian Tommasini (se salta il secondo assessore italiano) si arriva a otto. Per il nono posto in lizza Philipp Achammer, Widmann o Dieter Steger. Per quanto riguarda le competenze, Kompatscher potrebbe tenere per sé le finanze. Theiner rinuncerebbe a sanità a favore di sociale, scuola e cultura tedesca. La soluzione più blanda vedrebbe Schuler alla potente agricoltura, quella più dirompente all’energia e urbanistica.

L’ala economica. C’è irritazione all’interno dell’ala economica della Svp, presieduta da Gerhard Brandstätter. Sono stati eletti Thomas Widmann, Dieter Steger e Christian Tschurtschenthaler, ma non ce l’hanno fatta Heidi Felderer (sponsorizzata dall’Apa) e Hansi Pichler (sostenuto dall’Hgv).

Brandstätter, che riunirà i soci tra due settimane, conserva ufficialmente un profilo pacato: «Abbiamo eletto tre consiglieri e tre ne avevamo la scorsa legislatura. Certo è un peccato non essere riusciti ad eleggere Hansi Pichler. Abbiamo comunque eletti di valore, che potranno dare un contributo importante in giunta, Consiglio e Regione». Brandstätter si augura la conferma di Widmann in giunta. Questa la sua presa di posizione sulla sfida Widmann-Steger: «La proposta sarà di Kompatscher, che saprà valutare il responso delle urne e le competenze». Widmann è più esplicito: «Abbiamo assistito a un cambiamento troppo forte verso l’ala sociale. La maggior parte dei più votati sono riconducibili, più o meno ufficialmente, a quell’indirizzo. L’ala economica ne esce invece indebolita. Attenzione, questo in Consiglio sarà un problema per tutto il partito, perché restiamo scoperti verso destra, mentre l’ala estrema sudtirolese ha guadagnato due seggi in più. Sarà difficile governare, dovremo stare ancora più compatti». Non ci si può più permettere franchi tiratori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità