BOLZANO. Non c’è pace nella Lega. Questa mattina si riunirà per la prima volta il gruppo di lavoro numero 1, con gli eletti della Lega e i big della Svp, incaricato di occuparsi di temi come autonomia e rapporti con Roma e che stenderà il programma sulla base dei testi degli altri gruppi tematici. E sul primo gruppo si riapre lo psicodramma della delegazione leghista.

La Svp sarà rappresentata da Arno Kompatscher, Philipp Achammer, Angelika Wiedmer, Karl Zeller, Meinhard Durnwalder e Waltraud Deeg. La Lega in un primo momento aveva annunciato solo i quattro eletti Massimo Bessone, Rita Mattei, Giuliano Vettorato e Carlo Vettori. Per gli altri due nomi si era parlato della possibile presenza di Roberto Calderoli, ipotesi subito uscita dai radar, e più concretamente del deputato Filippo Maturi (eletto in Lazio). Bessone come commissario ha poi deciso di chiamare nel gruppo Luigi Nevola e l’avvocato Angelo Polo. L’esclusione di Maturi avrebbe portato a una escalation nella guerra interna, con coinvolgimento di Milano. Oggi potrebbe dunque arrivare un colpo a sorpresa: Maturi inserito d’imperio nel gruppo di lavoro per ordine dei vertici nazionali.

IL GRUPPO CULTURA. Ha terminato ieri i lavori il gruppo su formazione, famiglia, cultura e integrazione. Restava da trattare il tema dell’integrazione. Lega e Svp si sono trovati d’accordo, riassume Carlo Vettori: «Niente più sconti sull’integrazione, soprattutto nel ruolo della donna e nell’educazione scolastica». Dal 2019 scatteranno le nuove regole provinciali: prestazioni secondarie del welfare in cambio di corsi di lingua e integrazione. Questo è già deciso. Cosa altro? «Massima severità nei controlli», risponde Vettori, «Chi viene a vivere qui deve conformarsi alle nostre lingue e tradizioni. Non significa che devi mangiare lo speck, ma è inaccettabile che ci siano famiglie in cui le donne sono di fatto recluse in casa e i bambini portati in Pakistan per due mesi, senza che scattino le procedure contro l’abbandono scolastico».

IL METODO DI LAVORO. La Svp ribadisce che con la Lega l’accordo sarà tecnico. Ad ogni componente dei gruppi di lavoro è stato chiesto di firmare le relazioni conclusive. Particolarmente fiscale il metodo adottato da Helmuth Renzler, coordinatore del tavolo su sanità e sociale e leader degli Arbeitnehmer: ha chiesto la firma anche sui verbali delle sedute. Così tutto resterà agli atti, ha spiegato.

LE TRATTATIVE. Il gruppo di lavoro Svp-Lega sul programma si riunirà oggi e domani. Se necessario, è previsto un appuntamento anche martedì. Entro giovedì 20 dicembre dovrà essere tutto scritto e concordato, perché quella sera la Svp riunirà a Nalles il parlamentino, allargato a sindaci e referenti locali. L’obiettivo dei vertici della Svp è mettere ai voti quella sera, se possibile, non solo il programma, ma anche l’accordo con la Lega sulle competenze. Non la composizione della giunta, ma le deleghe che spetteranno ai due partiti. La scelta dei nomi sarà condizionata dal livello cui sarà arrivata la guerra nella Lega. Lo schema preferito dalla Svp vedrebbe la chiamata in giunta di Rita Mattei e Bessone (primo degli eletti): una soluzione che agevolerebbe l’ingresso di Gert Lanz a scapito di Maria Hochgruber Kuenzer. Questo quadro potrebbe saltare se gli sponsor nazionali di Vettorato dovessero chiedere il suo ingresso in giunta. Competenze: paradossalmente la Lega con quattro eletti potrebbe avere assessori meno «pesanti» rispetto al Pd o con pari peso. Oltre a cultura e scuola italiana, potrebbe ricevere informatica, patrimonio e forse una parte dei lavori pubblici. (fr.g.)

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