Tre operatori 118 a processo per rifiuto di atti d’ufficio

Sono accusati di non aver evaso tempestivamente una richiesta di aiuto per l’inivio di un’ambulanza. La donna, già grave, poco dopo morì



La giudice dell’udienza preliminare Silvia Monaco ha accolto la richiesta della procura della Repubblica ed ha disposto il rinvio a giudizio di tre operatori del 118 (due telefonisti ed un infermiere) accusati di aver sottovalutato e non evaso regolarmente una richiesta di aiuto (pervenuta telefonicamente) per l’invio di un’ambulanza. A chiedere l’intervento era stato il marito della vittima, una donna già in condizioni compromesse per una pancreatite cronica.

La donna già nei giorni precedenti aveva chiesto più volte l’intervento dell’ambulanza per poi cambiare idea all’ultimo momento sull’opportunità di farsi trasportare e ricoverare in ospedale. Agli atti del procedimento ci sono anche le registrazioni delle telefonate fatte dal convivente della vittima che chiedeva l’invio dell’ambulanza con urgenza. La prima telefonata incriminata è delle 12.09 , l’ultima di qualche minuto dopo le 13. Quando l’ambulanza venne inviata , la donna era ormai in coma e morì poco dopo in ospedale. Una perizia ha comunque già stabilito che non vi è alcuna correlazione tra il decesso e l’invio ritardato dell’ambulanza.













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