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Tribune a rischio e stalle inagibili: il maneggio bolzanino sarà riqualificato e ospiterà l’ippoterapia

Il Comune vuole risanare l’impianto in zona aeroporto con l’idea di aprirlo alla città. Andriollo: «Ora speriamo che non costruiscano lì vicino il centro per il rimpatrio. Sarebbe uno schiaffo per la comunità»

LA STORIA Nina Dubzova è la prima “influencer dei cavalli” 


Paolo Campostrini


BOLZANO. Bolzano ha finalmente deciso di non gettare alle ortiche uno dei suoi tesori verdi: il maneggio che giace da anni semidimenticato. «Sarà riqualificato, diventerà un nuovo polmone per una città che respira un po’ troppo cemento», annuncia Juri Andriollo.

Aggiunge l’altro assessore Stephan Konder: «Demoliremo le vecchie tribune ormai traballanti e due stalle dichiarate non agibili». Questo, dopo un rilievo statico effettuato nelle settimane scorse sull’intera struttura. Gli interventi libereranno spazi, risaneranno ambiti che ne avevano necessità, riordineranno un contesto che - nelle intenzioni della giunta che ha dato il via libera all’operazione nella sua ultima seduta - deve tornare a quando era un gioiello non solo paesaggistico, come potenzialmente è ancora, ma soprattutto sociale.

Di connessione tra centro e periferia, di snodo di attività non solo sportive. Era tempo, dicono un po’ tutti. E la notizia è che il tempo è arrivato. «Si proverà ad aprirlo alla città - spiega l’assessore al Sociale - modulando le esigenze della società ippica con quelle della comunità. Ma tutti e due i soggetti sono pronti a farlo». A sua volta il responsabile dei lavori pubblici va dentro l’iter amministrativo: «Il maneggio è di proprietà del Comune - puntualizza Konder - ed è ai margini del nostro territorio insistendo su quello di Laives. Quest’ultimo Comune ha di recente approvato la concessione edilizia per la demolizione di quattro strutture». Che erano appunto non agibili.

L’operazione trae spunto dal fatto che le tribune non sono più utilizzate da anni, mentre le stalle, altri elementi nel quadro del prossimo cantiere, non sono più necessarie in quanto la gestione dei cavalli avviene ora nella struttura di recente costruzione che accoglie 59 box complessivi. Una volta attuati i lavori, il maneggio non avrà più condizionamenti in grado di evitare il dispiegamento delle sue potenzialità, non soltanto agonistiche.

«Pensiamo - aggiunge Andriollo - all’ippoterapia, che sta diventando una disciplina scientificamente gestita, alle altre possibilità di integrazione per i diversamente abili e in generale per eventi di carattere sociale». Il maneggio di Bolzano, ora Centro equestre, ha una lunga storia di successi sportivi, di frequentazioni illustri ma anche di stretto contatto con la realtà cittadina a tutti i livelli. Il fatto che venga riqualificato nei punti che più ne mostravano necessità significa che la sua proprietà, cioè il Comune, ritiene che investirvi possa produrre un pronto ritorno sul piano del suo uso e in prospettiva futura. Infine, Andriollo propone una considerazione politica: «Ora tutti speriamo che non venga costruito un centro per il rimpatrio proprio lì, vicino a quest’area così preziosa. Sarebbe uno schiaffo alla città decidere che un Cpr possa nascere così a ridosso di strutture a così alta valenza sociale e di comunità».

Una delle ipotesi, per il centro di rimpatrio che la Provincia ha accettato di costruire sul suo territorio, parla proprio di Bolzano sud-vicinanze aeroporto. E il maneggio è lì. 













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