l’intervista

Dalla Russia a Bolzano: Nina Dubzova è la prima “influencer dei cavalli”

«Adoro i maneggi, il trekking a cavallo e l'ippodromo di Merano. Tutto quello che riguarda il mondo dell'equitazione mi appassiona»


Jimmy Milanese


BOLZANO. Una prima infanzia difficile, quello della bolzanina Nina Dubzova. Nata in Russia 27 anni fa, primi anni di vita in un orfanotrofio poco benevolo nei suoi confronti, poi l'adozione da parte di una coppia bolzanina e ora in cantiere c'è il sogno di diventare la prima influencer dei cavalli in Italia.

Sul caso degli ultimi giorni che ha coinvolto Chiara Ferragni, secca Dubzova: «Ferragni? Una grande imprenditrice ma non il mio modello», le sue parole.

Dubzova, oggi lei sogna una carriera da influencer ma il suo passato racconta di non poche sofferenze, ce le racconta?

Provengo dalla ex Stalingrado e quando avevo quattro anni sono stata adottata dai miei genitori di Bolzano. Mi ricordo pochissimo di quei primi anni. Vivevo in un orfanotrofio in quanto abbandonata dalla mia madre naturale che non aveva soldi per crescermi. Questo non significa partire bene con la vita. I miei genitori sono quelli che mi hanno cresciuta, e quel passato rimane lì, non voglio aprire ferite.

Un passato che persiste nel suo cognome che lei però ha voluto mantenere.

Sì, anche se in Russia non ci sono più ritornata. Un giorno mi piacerebbe comunque visitare i luoghi dove sono nata, quelli della mia infanzia. Vedremo, non ora.

Lei è cresciuta a Bolzano, come?

Ho studiato al Rainerum, poi al De Medici - indirizzo socio-sanitario. Un diploma che permette di lavorare con gli anziani e con le persone diversamente abili. Ho fatto volontariato, ma non ho seguito quella strada.

Cosa ha seguito, allora?

Una persona che lavorava sui social e che mi ha introdotto in questo mondo magnifico. Ho vissuto a Milano per una paio di anni, capendo come funzionavano le cose. Ho capito che attraverso i social è possibile intraprendere un percorso dove puoi esprimere la tua personalità attraverso messaggi e contenuti in base a quello che fai nella vita.

Influencer dei cavalli, cosa significa?

Qualcosa che ancora non esiste ma sul quale sto puntando. Ho da sempre una passione per i cavalli e ho anche posseduto un cavallo, in passato. Così mi è venuta l'idea di farmi conoscere per questa passione, attraverso i social. Sono stata ospite alla Fiera dei Cavalli di Verona, poi è arrivata una serie di interviste per giornali specializzati. Adoro i maneggi, il trekking a cavallo e l'ippodromo di Merano. Tutto quello che riguarda il mondo dell'equitazione mi appassiona, così come l'ippoterapia che tanto aiuta le persone diversamente abili.

Una influencer ha dei follower: lei quanti ne ha?

57.000 e tutti reali, non comprati. Lavoro con una agenzia di comunicazione seria, se comprassi i follower perderei di credibilità. D'altro canto, questa che per ora è una passione, non mi permette ancora di mantenermi in modo indipendente. Infatti, a Bolzano vivo con i miei genitori.

Per ora, quanto le rende questa potenziale professione?

Un immenso patrimonio di conoscenze ed esperienze. Organizzo le collaborazioni con le strutture alberghiere. Io creo contenuti e loro mi ospitano gratuitamente. L'idea è di trasformare in attività redditizia quella che per ora è una passione. Sto lavorando in questa direzione.

Progetti futuri?

Nel mondo dell'enologia, in una fiera dei vini in Sardegna. Sto entrando nel mondo della tv e dello spettacolo, partecipando a certi eventi. Ho l'idea di un safari in Kenya. Colgo tutte le possibilità che mi vengono proposte.

Se andasse male?

Lavorerei in un maneggio, o nel mondo del sociale. Nessun problema.













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