«Troppi rifiuti domestici gettati nei cestini pubblici»

Parte la campagna con i cartelli «Questi contenitori non sono discariche» Controlli intensificati e multe di 60 euro per i trasgressori colti in flagrante


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. L’aumento dello smaltimento illegale di rifiuti domestici nei cestini pubblici in vie e piazze della città ha spinto i vertici dell'Asm e la Polizia municipale a scendere in campo per cercare di reprimere il fenomeno. Come? Aumentando i controlli e dotando numerosi cestini pubblici di un cartello con la seguente scritta: "Questo cestino NON è una discarica personale. Non conferire rifiuti domestici".

Si tratta di una vera e propria campagna di sensibilizzazione per la riduzione degli smaltimenti illegali dei rifiuti: "Quando, nonostante uno svuotamento quotidiano, i cestini pubblici sono stracolmi e si vedono sacchetti pieni posizionati sopra gli stessi significa che qualcuno ha pensato bene di smaltire qui i propri rifiuti domestici, forse con l'idea errata di risparmiarsi i costi per lo smaltimento - spiega Wolfgang Plank, direttore generale di Asm Bressanone - Ma i cestini pubblici non sono una mini-discarica privata e questo comportamento viene considerato come smaltimento illegale, con costi supplementari per l'intera collettività. Nei cestini su strade, marciapiedi e piazze di Bressanone si può trovare fino al 40% di rifiuti domestici. In questo modo si perde la funzione originaria degli stessi, consistente nella raccolta di piccoli rifiuti residui occasionali”.

E in campo scendono anche gli agenti della Municipale: "Su incarico del Comune di Bressanone, agenti ambientali della polizia municipale controllano quotidianamente, in tutto il territorio cittadino, il corretto smaltimento di rifiuti ed escrementi canini - sottolinea il vice comandante Gernot Wieland - In futuro, questi controlli saranno intensificati. Chi viene colto in flagrante, sarà sanzionato con una multa di 60 euro”.

Lo smaltimento illegale dei rifiuti causa costi supplementari per tutti i cittadini: "Lo svuotamento dei cestini stracolmi richiede molto tempo e comporta costi elevati - afferma il responsabile dei Servizi ambientali dell'Asm Michele Bellucco - Questi costi supplementari si ripercuotono sull’intera comunità, confluendo nella quota fissa per lo smaltimento dei rifiuti. E la quota minima viene addebitata a ogni utenza indipendentemente dai rifiuti effettivamente prodotti. Un nucleo familiare composto da una persona paga 96 euro all'anno di tariffa rifiuti tra quota fissa e quota minima obbligatoria. Si tratta di 26 centesimi al giorno. Pertanto lo smaltimento illegale non è il modo giusto per risparmiare. Al contrario: il cittadino che si dedica a un'accurata raccolta differenziata e smaltisce correttamente i rifiuti residui paga poco più della quota minima”.

Nelle prossime settimane i cartelli compariranno su altri cestini della città. Il messaggio è chiaro e chi viene colto in flagrante sarà sanzionato.

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