Tumore al seno, adesso il test genetico predittivo è gratuito 

Alto Adige primo in Italia. Ora le pazienti con carcinoma mammario operato possono essere sottoposte, su indicazione medica, a un esame in grado di definire meglio il tipo di terapia precauzionale da seguire e anche evitare alla paziente una chemioterapia che sarebbe inutile



Bolzano. Ogni anno, in Alto Adige, sono circa 400 le donne a cui viene diagnosticato un tumore al seno. Ognuna di loro affronta un Calvario che si protrae ben oltre l’operazione di asportazione del carcinoma con le terapie adiuvanti che, oggi, prevedono la chemioterapia, l’ormonoterapia e l’immunoterapia, spesso utilizzate in combinazione. A scegliere quale di queste terapia debba essere impiegata è l’oncologo, basandosi di volta in volta sulle specifiche caratteristiche del tumore. I carcinomi mammari, infatti, sono molto differenti l’uno dall’altro e il medico definisce la terapia dopo averne valutato caratteristiche come l’estensione-stadio di malattia, l’espressione di recettori ormonali, la velocità di replicazione delle cellule e l’espressione del recettore HER2. Nel 15 per cento dei casi, però, a fronte di situazioni complesse, questa scelta è tutt’altro che semplice e lo specialista si trova nell’incertezza se impiegare o meno la chemioterapia. Da anni, però, grazie ad alcuni test che analizzano il profilo genetico del tumore, è possibile definire meglio il profilo di rischio di ricaduta della paziente e, quindi, la possibile utilità della terapia adiuvante. Test il cui costo che fino ad ora, anche in Alto Adige, erano interamente a carico della paziente. Un costo che si aggira intorno ai 2200 euro e che, nel resto d’Italia, può arrivare fino a 3000 euro. Dal 20 aprile scorso, però, e cioè da quando la giunta provinciale ha approvato la delibera con cui si stabilisce di includere i test genomici per le pazienti con tumore al seno nella lista del tariffario provinciale per le prestazioni specialistiche ambulatoriali.

I vantaggi

Questo significa che l’esecuzione del test per le pazienti dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige adesso è gratuito. Una scelta, quella della giunta, che fa dell’Alto Adige la prima provincia in Italia ad offrire questo tipo di test con il sostegno del Servizio sanitario pubblico e consente all’Azienda sanitaria di allinearsi agli standard della maggior parte degli stati europei, che già hanno recepito le raccomandazioni delle linee guida internazionali sulla gestione del carcinoma della mammella. La migliore conoscenza del profilo di rischio della paziente e della sensibilità alle cure da parte della malattia può evitare l’impiego di una chemioterapia inutile, con conseguenti benefici per la paziente e, in secondo luogo, anche per il bilancio della sanità altoatesina. L’importante novità è stata annunciata ieri mattina, in una conferenza stampa tenutasi alla Scuola superiore di Sanità Claudiana, a cui hanno partecipato Guido Mazzoleni, primario di Anatomia e Istologia Patologica, che ha spiegato quali siano i fattori valutati dall’anatomopatologo sul carcinoma della mammella e la loro classificazione molecolare, Carlo Carnaghi, primario di Oncologia medica, e il direttore sanitario Thomas Lanthaler. «I test genetici predittivo-prognostici – ha spiegato Carnaghi – contribuiscono a personalizzare in maniera sempre più precisa il percorso di cura delle pazienti. In questo caso specifico è particolarmente importante è il fatto che il test permette di evitare ad alcune donne i molti disagi legati a chemioterapia che peraltro si rivelerebbe inutile». Una scelta, quella della giunta provinciale, che è il punto finale di un lungo cammino. «I preparativi per l'introduzione di questo test in Alto Adige sono in corso già da diverso tempo – ha spiegato Lanthaler – . Oncologi, ginecologi, patologi, personale amministrativo e direzione sanitaria sono stati coinvolti nel predisporre tutti i passi necessari all’introduzione di questa novità».

Il risparmio

Tra gli aspetti positivi, come hanno sottolineato tutti, anche quelli economici: il test costa meno della chemioterapia. «Non dover affrontare la chemioterapia è già un grande risultato – ha commentato soddisfatta Erika Laner di “Mamazone”, colpita dal tumore nel 2006 – anche perché il percorso di prevenzione prevede terapie che non sono affatto facili da affrontare. Un test, ora gratuito, che consente di evitare almeno la chemio è davvero un grande risultato».













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