Tumori, sì alle terapie “complementari”

La Provincia promuove il reparto di Merano. Theiner: «Aiutano le malate a sopportare la chemio. Il progetto va avanti»



BOLZANO. L’assessore alla sanità Richard Theiner conferma il reparto di Medicina complementare, aperto pochi anni fa all’ospedale di Merano, e lo fa presentando i dati di uno studio condotto su 442 pazienti altoatesine malate di cancro al seno che dicono di aver trovato, nelle cure alternative, un valido aiuto per riuscire a sopportare meglio la chemioterapia.

L’assessore. Theiner non si tira indietro. «Medicina complementare, guidata dal dottor Christian Thuile, è partita con una delibera del 2009 ed è stata osteggiata apertamente da più parti. Il progetto pilota termina a dicembre ed ho intenzione di riconfermarlo. Ricordo che la giunta, fin dall’inizio, ha posto delle condizioni ben precise per andare avanti e cioè la verifica secondo parametri scientifici del progetto pilota. Anche per questo abbiamo commissionato uno studio che ci ha dato ottimi risultati che ci stimolano a proseguire».

Lo studio. "Medicina complementare 2010-2012 - per la valutazione della condizione psico-fisica in donne trattate per tumore al seno" - condotto unitamente al Centro di senologia di Merano e Bressanone, al reparto di oncologia di Bolzano ed al day hospital di Merano - è stato realizzato dall'istituto "Charité" di Berlino su incarico della giunta provinciale. E ieri la professoressa Claudia Witt, direttrice dell'Istituto di medicina sociale, epidemiologia ed economia della sanità all'Università di medicina di Berlino ha presentato i risultati che parlano di un “netto miglioramento” della qualità della vita nelle pazienti affette da tumore al seno rispetto a quelle non sottoposte a nessun trattamento “complementare”. La Witt ha ricordato che i principali parametri hanno riguardato la qualità della vita delle pazienti, la sindrome da affaticamento ed il dolore.

Le pazienti. Lo studio che si è svolto nell’arco di due anni si basa - scrive il comunicato dell’Azienda sanitaria - su una scrupolosa indagine condotta su 442 pazienti seguite presso gli ospedali di Merano, Bressanone e Bolzano. Le pazienti, con un’età media di 56 anni, sono state intervistate una prima volta nella fase iniziale dello studio ed una seconda dopo un periodo di tre/sei settimane. Le domande riguardavano nello specifico il benessere personale, il particolar modo riferito alla stanchezza cronica tipica delle pazienti tumorali ed i numerosi altri effetti collaterali che possono essere riscontrati in conseguenza di una malattia neoplastica al seno».

Il primario. Thuile è molto chiaro: «Non curiamo il tumore con la Medicina complementare ma siamo in grado di offrire alle donne una migliore qualità di vita e siamo in grado di aiutarle ad affrontare i periodi più difficili della chemioterapia. Le aiutiamo e facciamo in modo che la sopportino e soprattutto che riescano ad arrivare alla fine del ciclo. Questo facciamo e lo facciamo bene. Se è il caso diamo loro anche dei farmaci. Non altro. Sono contento se adesso la politica, rinnovandoci la sua fiducia, ci permetterà di andare avanti». Da capire in che modo sono state seguite le donne malate di tumore. «Le metodologie di intervento hanno riguardato in primo luogo l'agopuntura. Molto importanti anche le infusioni a base di vitamine, oligominerali e aminoacidi e ancora il ricorso all’osteopatia ed allo shiatsu».

Malattie più frequenti.

I quadri clinici più frequenti seguiti sono: tumori, malattie dell’apparato motorio (artrosi, dolori alla schiena), emicranie, stanchezza cronica, disturbi dell’intestino, allergie e intolleranze alimentari, infezioni croniche oltre a disturbi funzionali del bambino, (deficit dell’attenzione, disturbi dello sviluppo).













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