Ufficio caccia: «Troppi cervi Sparare a madri e cerbiatti»

La proposta shock per il controllo degli animali suscita l’indignazione della Lav Intanto l’ipotesi è incentivare l’abbattimento con premi e sconti ai cacciatori


di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. Sparare ai cerbiatti e alle loro madri. Questo secondo il direttore dell’ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Bolzano, Andreas Agreiter, sarebbe il modo sicuro per controllare la sovrappopolazione dei cervi della Val Venosta. Un suggerimento che ha fatto andare su tutte le furie la Lega Anti Vivisezione. Secondo l’Ufficio caccia, in una la lettera inviata alle riserve di caccia, all'Associazione cacciatori e agli uffici provinciali preposti alla gestione forestale infatti, occorre sperimentare metodi alternativi che prevedano di dare la preferenza all'uccisione contemporanea della madre di cervo e del suo piccolo.

Queste misure si renderebbero necessarie per fare fronte alla drastica riduzione del numero dei cervi imposta dalla politica forestale provinciale, per prevenire i danni causati dagli ungulati alle foreste e alle colture.

«Una gestione forestale e degli animali selvatici, crudele - dicono i responsabili LAV e WWF di Bolzano - praticata in modo rozzo, privo di qualsiasi rispetto per gli animali nelle fasi più delicate della loro vita, come la riproduzione, l'allattamento e la cura dei piccoli». Dal canto suo l’Ufficio caccia e pesca giudica questi metodi dei “miglioramenti” per fronteggiare il problema, e aggiunge che occorre rimuovere le limitazioni riguardanti il numero di capi femmine e piccoli di cervo abbattibili, dare incentivi in denaro ai cacciatori per l'uccisione della femmina e del suo piccolo, buoni sconto sulla quota annuale che i cacciatori versano alle riserve come quota annuale legati all'uccisione di femmine e piccoli, dare la caccia in primavera ed inizio estate dal momento che in agosto i piccoli possono essere uccisi più facilmente insieme alla rispettiva madre.

«Il massacro di femmine e cuccioli di cervo voluto dalla provincia è scandaloso e inaccettabile – prosegue la LAV - ci aspettiamo un forte e coeso segnale di rifiuto da parte degli stessi cacciatori, nei confronti di un’amministrazione che getta alle ortiche quell’etica venatoria che negli anni ha caratterizzato i cacciatori altoatesini rispetto a quelli del resto del nostro Paese». Le Associazioni LAV e WWF chiederanno al Ministero dell'Ambiente e all'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), una gestione più rispettosa degli animali selvatici e metodi ecologici di controllo delle popolazioni di cervo.

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